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Cronaca

Personale Ispettorato del Lavoro, FLP dopo l’incontro a Roma: “Nulla di fatto, disparità ingiustificabile nelle retribuzioni”

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ROMA – Abbiamo ricevuto comunicato stampa della FLP INL non unitario relativamente all’incontro di oggi, venerdì 29 aprile, tra i rappresentanti sindacali delle sigle presenti in INL, al fine di porre rimedio alla questione del mancato inserimento del personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel processo di perequazione dell’indennità di Amministrazione, che ha portato lo stesso personale a non vedersi riconosciuti gli importi che invece vedranno in busta paga i colleghi del Ministero del Lavoro, si parla di importi arretrati massimi (area 3 F7) pari a 1.371,00 euro per il 2020, 2499,00 euro per il 2021 e 768,00 euro per il 2022 (primi 4 mesi), per un totale di arretrati pari a 4638,00 euro lordo dipendente (fonte tabelle allegate al DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 59 del 11 marzo 2022).

Si tratta di arretrati che entrano in ‘retribuzione corrente’ ora per allora, vuol dire che tutti gli istituti
contrattuali, compresi gli ultimi aumenti, vanno a calcolarsi comprendendo questi importi, quindi il danno
per il mancato riconoscimento è enorme
e resterà tale per il futuro. (in caso non vi sia neanche riconoscimento dal 2022): ovviamente il ‘nulla di fatto’ odierno comporta che da maggio in poi vi sarà divaricazione tra le retribuzioni base del personale INL rispetto al personale del Ministero del Lavoro, con differenze – appunto di indennità di amministrazione – fino a circa 200,00 euro lordi mensili.

Questa disparità è totalmente ingiustificabile se si considera che l’ispettorato Nazionale del Lavoro (che era nel Ministero del lavoro fino al 2017) è il ‘braccio operativo’ del Ministero del Lavoro per quanto riguarda la vigilanza sul lavoro e sulla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, competenza da ultimo riportata allo Stato, seppur in concorrenza con le Regioni.

Per questo motivo, il personale di INL è in agitazione da oltre 2 mesi e in molti territori le attività di verifica sui luoghi di lavoro, sono fermi, si tratta di territori provinciali importanti, come Milano, Napoli, Salerno, Torino, e molte altri distretti industriali di rilievo tipo Padova, Mantova, in altri territori le attività sono fortemente rallentate e sono praticamente ferme le task forces ispettive dirette al contrasto dei fenomeni rilevanti quali caporalato in agricoltura e settore tessile.

I dati sugli infortuni, soprattutto quelli mortali, li verifichiamo quotidianamente, questa vicenda è la cartina al tornasole della importanza che la politica riserva alle morti bianchi ed agli infortuni gravi e gravissimi che la cronaca ci riserva.

Si aggiunga la cronica carenza di personale cui si dovrebbe porre rimedio con gli esiti dei concorsi
RIPAM effettuati durante il periodo COVID, ma anche su questo versante le soluzioni tardano ad arrivare, si consideri che non più tardi di 2 settimane fa sono stati accolti in pompa magna dal ministro Orlando e dal Capo dell’Ispettorato Giordano, centosettantasette neo assunti nei ruoli amministrativi, ma si tratta di poco più della metà dei concorrenti vincitori del 300 posti messi a bando, troppe le rinunce già a prendere servizio e prevediamo molte altre defaillances man mano che il personale potrà toccare con mano i trattamenti economici mensili reali.

E’ l’ultima chiamata, o si mette in campo un’azione seria e concreta che fa da contraltare all’immancabile
cordoglio unanime al verificarsi degli innumerevoli episodi infortunistici, oppure sarà chiaro che l’attuale
classe politica deve dichiarare definitivamente la propria incapacità ed inadeguatezza di fronte alle
problematiche
che il mondo del lavoro moderno pone continuamente, la vicenda dei ‘Navigator’, ne è
ulteriore segnale semmai ce ne fosse bisogno.

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