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Scuola e Università

Scuola infanzia Cremolino: Regione chiederà deroga

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«La Regione è in prima linea per mantenere attivi i servizi scolastici su tutto il territorio regionale, in particolare nelle aree montane e in quelle a rischio desertificazione. Non possiamo soltanto guardare ai numeri, occorre garantire anche la qualità della scuola, per troppo tempo messa in secondo piano». Lo ha ricordato l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale in cui si chiedeva di di sapere se e come la Regione intendesse attivarsi per assicurare il mantenimento a pieno regime, per il prossimo anno scolastico, della sezione di scuola dell’infanzia di Cremolino, in provincia di Alessandria, anche in termini di organico.

Chiorino ha ricordato che la programmazione regionale della rete scolastica statale, sebbene mirata a garantire la sostenibilità del sistema nel suo complesso e a evitare situazioni che ne determinino la frammentarietà, tiene conto delle reali esigenze delle realtà locali e del disagio di frequenza scolastica non solo nei comuni montani, ma anche in quei comuni collinari e di pianura con situazione di marginalità socio-economica e con popolazione fino a 5mila abitanti. Per tale ragione, ogni anno, con il Piano di dimensionamento scolastico la Giunta regionale segnala all’Ufficio Scolastico Regionale i punti di erogazione del servizio di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado ubicati in comuni montani e in situazione di marginalità che si prevede debbano essere mantenuti funzionanti nell’anno scolastico successivo, nonostante il numero degli alunni risulti inferiore ai parametri ministeriali.

La richiesta di mantenimento in deroga è avanzata dai Comuni, che – sulla base di specifici criteri regionali – effettuano un’analisi del proprio bacino d’utenza, dell’andamento demografico e della presenza o meno di requisiti che permettano un facile accesso della popolazione studentesca al servizio scolastico per le scuole al di sotto dei parametri ministeriali, al fine di individuare quelle il cui mantenimento risulta indispensabile per la comunità locale.

Con la nuova programmazione della rete scolastica per il prossimo anno scolastico sono state individuate complessivamente 332 scuole da mantenere in deroga, pari all’11 per cento del totale delle scuole statali del primo ciclo di istruzione.
In particolare si tratta di 63 scuole in provincia di Alessandria, 13 in provincia di Asti, 28 nel Biellese, 69 in provincia di Cuneo, 10 in provincia di Novara, 33 nel VCO, 88 a Torino e 28 a Vercelli. Nello specifico si tratta di 134 scuole dell’infanzia, 179 scuole primarie e 19 secondarie di primo grado.

Per quanto riguarda il caso di Cremolino, il Comune a inizio febbraio ha segnalato di non aver richiesto l’inserimento della propria scuola dell’infanzia nell’elenco delle scuole da mantenere in deroga, in quanto l’analisi effettuata a suo tempo non aveva evidenziato alcuna criticità. Tuttavia, anche a seguito degli eventi calamitosi dello scorso novembre 2019, il Comune è interessato da una spinta emigratoria che potrebbe comportare un considerevole calo delle iscrizioni, tale da determinare la necessità del mantenimento in deroga della scuola dell’infanzia.

«Dal momento che il nostro obiettivo è quello di garantire e preservare quanto più possibile il servizio scolastico nelle piccole comunità – spiega Chiorino – l’assessorato all’Istruzione si attiverà per segnalare all’Ufficio Scolastico Regionale la peculiarità della situazione della scuola dell’infanzia di Cremolino e la necessità del suo mantenimento in deroga ai parametri ministeriali, qualora i dati consolidati del numero delle iscrizioni del prossimo anno scolastico confermassero il paventato calo di alunni». «Il nostro obiettivo ultimo d’altronde – prosegue Chiorino – è quello di garantire la massima capillarità del sistema scolastico in tutto il Piemonte perché riteniamo che i territori vadano valorizzati, che vada evitata in tutti i modi possibili la desertificazione. Si tratta di una scelta politica che ha caratterizzato il mio assessorato fin dal primo giorno e sulla quale intendo proseguire con determinazione».

Per Chiorino, «il diritto allo studio va garantito anche attraverso la fruibilità dello stesso, specie in un momento come questo, caratterizzato dall’emergenza Covid19, in cui è importante il distanziamento sociale, che a scuola si traduce in classi meno numeroseFino ad oggi – conclude Chiorino – si è data troppa importanza ai numeri della scuola. Occorre invece lasciare da parte la fredda statistica e puntare con convinzione sulla qualità dell’insegnamento, che è fondamentale e che per troppo tempo spesso è stata messa in secondo piano».

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