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Scuola e Università

Scuola, Filt e Flc su tavoli di coordinamento per ripresa didattica in presenza

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ALESSANDRIA – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Filt e della Flc di Alessandria riguardo l’organizzazione dei tavoli di coordinamento che verranno istituiti per la ripresa del 75% delle attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado in presenza.

“Il Dpcm 3 dicembre 2020, per assicurare dal 7 gennaio 2021 la ripresa del 75% delle attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado in presenza, ha previsto l’istituzione presso ciascuna Prefettura, di un
tavolo di coordinamento
per realizzare il raccordo tra gli orari delle attività didattiche e quelli del trasporto pubblico, urbano ed extraurbano.

Ovviamente riteniamo positivo l’aver individuato un collegamento territoriale tra il sistema scolastico e il sistema dei trasporti, ma consideriamo inaccettabile che dal previsto tavolo siano escluse le forze sociali indispensabili per contribuire a individuare le soluzioni più idonee per affrontare questa fase straordinaria.

Noi riteniamo, perciò, anche sulla base dell’esperienza maturata la scorsa estate quando si “trascurò” di individuare un centro di coordinamento che garantisse la governance necessaria tra sistemi istituzionalmente indipendenti (sistema scolastico, sistema dei trasporti e sistema sanitario) che non si possa – e non si debba – lasciare solo ai tavoli di coordinamento provinciali la responsabilità dell’efficacia delle misure organizzative da adottare per il raggiungimento degli obiettivi di riapertura delle istituzioni scolastiche dopo le festività natalizie.

Solo a queste condizioni, riteniamo, si possano garantire omogeneità di efficacia e successo nella riapertura delle scuole dal 7 gennaio su tutto il territorio nazionale evitando il riproporsi modalità di riapertura delle
istituzioni scolastiche differenziate regionalmente e di soppressione di servizi di trasporto che, oltre a determinare per i lavoratori dei trasporti l’esposizione al rischio aggressioni , metterebbero ancora una volta a rischio il principio di uguaglianza nell’esercizio del diritto costituzionale allo studio e del diritto alla mobilità delle persone”.

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