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Cronaca

Ex Ilva: oggi le imprese dell’indotto bloccano le attività

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ROMA- L’intento è quello di fermare l’iter di commissariamento di Acciaierie d’Italia e risedersi al tavolo

Ex Ilva

Nel complicato scacchiere della crisi “Ex Ilva” l’ultima, recente mossa è di ArcelorMittal, che – in una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni e di cui è stato reso noto il contenuto solo ieri – chiede di riaprire le trattative, proponendo una “soluzione amichevole” per evitare – si legge nel testo della mail inviata all’attenzione del presidente del Consiglio – che il governo persegua “azioni unilaterali estreme”.

In sostanza la multinazionale indiana si è resa disponibile a rimanere come “partner strategico di minoranza che fornisca esperienza tecnica e industriale per la joint venture con Invitalia mentre il governo decide una soluzione permanente per questo asset strategico di interesse nazionale”. L’intento è quello di fermare l’iter di commissariamento di Acciaierie d’Italia e risedersi al tavolo. Ad oggi la risposta per bocca del ministro delle Imprese Adolfo Urso è fredda e l’avviato iter di commissariamento non si ferma. Drastici i sindacati, che dicono “no” a ArcelorMittal come socio di minoranza e ritengono che si stia perdendo tempo. Intanto oggi le aziende dell’indotto associate ad Aigi – l’associazione Indotto e General Industries – fermeranno tutte le attività nello stabilimento per far valere i propri diritti in merito al mancato pagamento di 120 milioni da parte di Acciaierie d’Italia. Sempre oggi i referenti di Aigi incontreranno Confindustria Taranto e i sindacati per l’avvio di procedura di cassa integrazione per i dipendenti delle imprese. 

Ex Ilva è presente con uno stabilimento anche a Novi Ligure, nell’Alessandrino.

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