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Super green pass: verso l’obbligo del certificato verde per tutti i lavoratori

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“Fare quello che si deve, anche se impopolare”: è con queste parole che il premier Mario Draghi – citando l’ex ministro al bilancio ed economista Beniamino Andreatta, cui è stata dedicata l’Aula Magna della Bologna Business School – ha rimarcato quanto il governo stia lavorando al green pass esteso, che passerà con ogni probabilità in consiglio dei ministri domani, giovedì 16 settembre. Diverse fonti confermano infatti come l’esecutivo sia pronto al decreto sul “super Green Pass”, con estensione pressoché certa del certificato verde per il settore pubblico.

Per i privati, invece, potrebbe essere necessaria un’ulteriore riflessione: si sta infatti valutando se procedere da subito con l’obbligo per tutti o procedere per step. La commissione Affari Costituzionali a lavoro in Senato, è attualmente impegnata sul voto dei 103 emendamenti presentati. Dopodichè, nonostante le tensioni con la Lega, il green pass sul lavoro verrà licenziato a breve, esteso – com’è noto – alla Pubblica amministrazione ma subito anche ai privati.

Il provvedimento (voluto dal governo per incentivare la vaccinazione anti Covid) prevederà anche delle eccezioni, ma – ad oggi – si è calcolato che i non vaccinati sono rispettivamente pari a circa 300.000 persone nella Pubblica Amministrazione e a 2 milioni e mezzo nel settore privato. Per ministeriali, dipendenti di Regioni, Comuni e Province, società di natura totalmente pubblica, ma anche esercito e forze dell’ordine ma probabilmente anche per magistrati e chiunque lavori nei tribunali, l’obbligo dovrebbe entrare in vigore da lunedì 18 ottobre, per dare modo a tutti di prenotarsi: chi non esibirà il certificato non potrà accedere al lavoro e la sua assenza sarà considerata ingiustificata.

Al quinto giorno scatta la messa in aspettativa con relativa sospensione dello stipendio, senza dimenticare le multe da 400 ai 1.000 euro. L’obbligatorietà dovrebbe scattare anche per i dipendenti delle partecipate dal pubblico, come Poste Ferrovie dello Stato e gruppo Leonardo. E poi c’è il capitolo legato alle attività ed ai servizi: dai bar ai trasporti, dalle sale cinematografiche alle palestre, si va verso l’obbligo (non prima del 18 ottobre) anche per il lungo elenco di proprietari e dipendenti che già chiedono ai loro utenti di esibire il green pass.

Sempre nel calderone del “comparto privati” si sta ragionando anche sul mondo del commercio in generale, con estensione del green pass non solo a baristi e ristoratori, ma anche a tutta quella grande fetta di esercenti e commessi di attività e negozi che hanno contatto con il pubblico, compresi i lavoratori dei supermercati e della grande distribuzione in generale, così come i parrucchieri, gli estetisti e gli ottici.

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