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Politica

Nuovo decreto: sanzioni più severe per chi viola le regole

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ROMA – In una videoconferenza in diretta su Facebook e sui canali nazionali, Giuseppe Conte ha fatto il punto della situazione riguardo l’ultimo decreto legge deliberato nel Consiglio dei Ministri tenutosi questo pomeriggio, martedì 24 marzo.

L’ultimo decreto stilato riordina la disciplina dei provvedimenti adottati in questa fase emergenziale nel Paese, oltre alla regolamentazione in modo più specifico e trasparente dei rapporti tra l’attività decisionale del Governo e il Parlamento. Ogni decreto ed iniziativa governativa verrà comunicata ogni 15 giorni al Parlamento, così da consentire che “anche il Parlamento, dove siedono i rappresentanti del popolo, possa seguire continuamente ed essere edotto su quelle che sono le misure adottate su quelli che sono gli strumenti di reazione posti in essere dal governo per il contenimento della diffusione del virus”, spiega Conte.

Regolamentati in modo più lineare anche i rapporti tra gli interventi dell’autorità centrale, cioè il Governo, e le Regioni lasciando la possibilità ai presidenti di Regioni e Province di adottare provvedimenti e misure anche più restrittive localmente, mantenendo comunque la funzione di coordinamento e omogeneità sul territorio nazionale al Governo.

A livello sanzionatorio è stata invece introdotta una multa che va dai 400 euro ai 3000 euro, che si sostituisce alla contravvenzione attualmente prevista.

“Sono veramente soddisfatto e orgoglioso della reazione che tutti gli italiani stanno avendo nel rispettare le prescrizioni. – spiega Conte – Le Forze dell’Ordine stanno facendo un’attenta verifica perché è giusto che ci sia da parte loro un attento monitoraggio per quanto riguarda il rispetto delle prescrizioni, ma devo dire che la maggioranza dei cittadini si sta conformando a queste nuove regole. Questo ci deve rendere tutti particolarmente orgogliosi, perché come ho sempre detto dall’inizio ognuno deve fare la propria parte per affrontare quest’ emergenza e per poterla vincere e poterci rialzare quanto prima. Se tutti rispettano le regole, non solo mettono in sicurezza se stessi e i propri cari, ma consentono all’intera comunità nazionale di uscire quanto prima da questa fase d’emergenza”.

Il premier Conte ha poi fatto un’ultima precisazione riguardo l’“indebita diffusione” di una bozza di una versione già superata del decreto, che ha creato un forte dibattito riguardo la possibilità che l’emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020 con il decreto legge in discussione al Consiglio dei Ministri questo pomeriggio: “Non è assolutamente vero. – ha precisato il premier Conte – Vorrei ricordare che quando abbiamo adottato il primo significativo provvedimento a fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha decretato un’epidemia di carattere globale, dichiarando prontamente un’emergenza nazionale per uno spazio di 6 mesi, ma questo non significa che le misure restrittive al momento in vigore saranno prorogate fino al 31 luglio 2020.

Noi siamo pronti in qualsiasi momento, e ci auguriamo prestissimo, ad allentare la morsa di queste misure e, se nel caso, anche superarle e siamo fiduciosi che ben prima dell’ipotetica scadenza fissata all’inizio si possa tornare alle nostre abitudini di vita, anzi a un migliore stile di vita, perché sono convinto che questa prova durissima che tutti noi stiamo affrontando ci renderà migliori.”

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