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78° anniversario dell’eccidio della Benedicta, la commemorazione di Don Tessaglia a Bosio

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BOSIO – Nella zona monumentale di Capanne di Marcarolo, nel Comune di Bosio, in provincia di Alessandria, al confine con la provincia di Genova, è stato ricordato l’Eccidio della Benedicta dell’aprile 1944 quando, nella settimana di Pasqua, 150 partigiani, con base nella Cascina omonima poi fatta saltare, furono catturati e uccisi dai nazifascisti o deportati nei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen.

Sono state esposte le bandiere dell’Italia e dell’Ucraina e quella con il simbolo della pace.

Durante la celebrazione della messa e la distribuzione dell’ulivo nella Domenica delle Palme, don Stefano Tessaglia, ha fatto riferimento anche alla guerra in Ucraina. “I Caduti della Benedicta – ha detto – hanno sacrificato le loro vite per avere un mondo migliore.

A distanza di anni, quando mai si sarebbe pensato di trovarsi a riflettere sul sangue che ancora sporca le guerre, il pensiero va inevitabilmente alle vittime militari e civili dell’Ucraina”.

La commemorazione alla Benedicta è tornata quest’anno dopo due anni di stop per il Covid- “Ricominciare in presenza e in tanti è stato un bel modo, anche se con la morte nel cuore per il popolo ucraino che sta soffrendo. Ora e sempre resistenza”, ha detto Daniele Borioli, presidente Associazione Memoria della Benedicta.

Intervenuti anche i rappresentanti delle istituzioni, come il sindaco di Bosio, Stefano Persano e il Vicepresidente del Consiglio regionale, Armando Sanna, intervenuto in rappresentanza della Regione Liguria.

“Sempre alla Benedicta settantacinque prigionieri, per la maggior parte ragazzi non ancora ventenni, vennero fucilati”- ricorda il vicepresidente Sanna – “Sono passati tanti anni da allora, diverse generazioni si sono avvicendate, molti protagonisti del tempo ci hanno lasciato, anno dopo anno”.

“Eppure a tanta distanza di anni, se ci troviamo ancora qui, vuol dire che non è ancora venuta meno la voglia di ricordare e di tornare su questi luoghi per riflettere e interrogarci sui perché di tanti tremendi eventi.”

L’eccidio della Benedicta costituisce la più grande strage di combattenti di tutta la Resistenza italiana ed è esplicitamente citato nella motivazione della medaglia d’oro al valore assegnata nel 1997 alla Provincia di Alessandria dall’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.

Non a caso, prima Giuseppe Saragat, poi Sandro Pertini e da ultimo Carlo Azeglio Ciampi hanno reso omaggio al Sacrario dei Martiri, in qualità di Presidenti della Repubblica.

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