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Scuola e Università

Piemonte, scuole: “Situazione contagi molto buona, bisogna continuare a vaccinare”

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TORINO – Si è da poco conclusa la conferenza stampa nella quale è stato fatto il punto della situazione sui contagi nelle scuole piemontesi, a un mese dalla ripresa delle lezioni in classe.

Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte: “Siamo a un mese dall’inizio della scuola che, insieme al rientro dalle vacanze, era una delle incognite del nostro autunno. Due elementi che lo scorso anno avevano creato una combinazione complicata. Il rientro dalle vacanze è già stato assorbito”.

“In tutte le fasce d’età toccate c’è un calo rispetto allo stesso periodo nel 2020. Il dato che più ci interessa è legato agli alunni dagli 11 anni in su, perché in questa fascia c’è la vaccinazione. Noi, convinti della bontà della vaccinazione, pensiamo che questo sia un’ulteriore prova di validità dei vaccini”.

“Anche i focolai e le quarantene di riducono. Rimane la regola che in caso di positività. andrà in quarantena tutta la classe. C’è un dibattito aperto se ridurre questo aspetto ai soli vicini di banco”.

“Sono numeri complessivamente buoni che hanno anche effetto su tutto il resto, non solo sulla scuola. Dobbiamo continuare con la vaccinazione, che al momento prosegue solo per le persone dai 12 anni in su. L’attenzione è sulle nuove varianti e sulle progressive riapertura.

“È stato vaccinato oltre il 94% del persone scolastico. Ampiamente superato l’obiettivo fissato dal generale Figliuolo”.

È stato potenziato notevolmente il sistema dei trasporti, con un milione di euro di spesa in più a settimana”.

Luigi Icardi, assessore regionale alla Sanità: “Noi abbiamo avuto un timore dall’inizio delle vacanze, ma l’ostacolo è stato superato. A un mese dalla riapertura delle scuole, possiamo dire che il suo impatto sulla pandemia è stato ampiamente superato. I numeri dicono che la vaccinazione è decisiva e ribadisco che il Piemonte la sostiene fortemente, con oltre 400 hub aperti e l’utilizzo di ogni mezzo per convincere le persone a vaccinarsi. Ci sono anche le cure domiciliari e noi in Piemonte siamo stati i primi in Italia a farla. Il paradigma che qualcuno sta cercando di far passare, ovvero che se ci sono le cure domiciliari mi posso anche non vaccinare, è errato. Le cure domiciliari sono complementari ma non alternative“.

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