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Cronaca

Nelle panetterie della provincia di Alessandria 5 mila sacchetti del pane con numero antiviolenza

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ALESSANDRIA – L’associazione San Vincenzo de Paoli di Alessandria porta avanti il suo impegno in favore delle donne, nell’ambito del progetto “Insieme alle donne”,  promosso in collaborazione con il Centro antiviolenza me.dea e C.I.F. – Centro Italiano Femminile.           

In occasione del 25 novembreGiornata Internazionale per l’Eliminazione della violenza sulle donne – le tre associazioni hanno deciso di diffondere un messaggio di sensibilizzazione e ricordare a tutte le donne che vivono una situazione di violenza che è possibile ricevere sostegno.         
Con il patrocinio della Provincia di Alessandria, sono stati realizzati 5000 sacchetti del pane riportanti l’indicazione del numero antiviolenza 1522. I sacchetti saranno distribuiti in una ventina di panetterie di Alessandria, Acqui Terme, Ovada e Valenza, con l’auspicio che possano raggiungere tante donne.

Vivo con profonda tristezza queste giornate che ci avvicinano alla ricorrenza del 25 novembre e rivolgo un pensiero deferente alla memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le altre donne vittime di una insensata violenza e una preghiera di vicinanza alle famiglie – dichiara Federico Violo, Coordinatore del Tavolo Provinciale del Volontariato e Presidente Società di San Vincenzo de’ Paoli – Consiglio Centrale di Alessandria OdV. Sono grato al Centro Antiviolenza me.dea e a C.I.F. – Centro Italiano Femminile, due realtà di grande esperienza e comprovata professionalità, per aver voluto condividere il percorso del progetto “Insieme alle Donne” nato nell’ambito del Tavolo Provinciale del Volontariato grazie al sostegno e al patrocinio della Provincia di Alessandria. Oggi con questa iniziativa desideriamo concorrere a una migliore conoscenza del numero antiviolenza 1522, secondo quei principi di immediatezza, semplicità e vicinanza alle persone che da sempre contraddistinguono le nostre opere. Il contrasto alla violenza di genere è soprattutto una sfida educativa e di prevenzione e in questa direzione ci sentiamo sollecitati a non far mancare, insieme ai partner di questo progetto, il nostro impegno perché possano essere individuate e costruite, con l’apporto di tutti gli attori istituzionali e sociali, risposte condivise a questa vera e propria piaga della nostra società. Non ci rassegneremo mai alla violenza di genere in ogni sua forma, non smetteremo di indignarci e continueremo ad operare in modo concreto, soprattutto lontano dai riflettori, per curare le ferite, anche emotive e psicologiche, delle nostre comunità e perché la voce delle vittime non si spenga”.

Ringrazio la San Vincenzo di Alessandria e C.I.F. per aver pensato a una iniziativa così immediata e utile – afferma Sarah Sclauzero, presidente del centro antiviolenza me.dea. La sensibilizzazione passa dai luoghi più semplici e poter intercettare tante donne nel loro quotidiano è un lavoro prezioso che siamo felici di poter condividere con realtà sensibili e ben radicate sul territorio, seppur appartenenti ad ambiti di intervento differenti. Il rispetto per la donna è il valore che ci accomuna e su questa solida base abbiamo avviato una collaborazione importante, a cui oggi aggiungiamo un tassello significativo e per cui siamo riconoscenti”.

C.I.F. ha accolto con grande partecipazione la proposta di collaborazione ricevuta dal Consiglio Centrale della Società di San Vincenzo de Paoli per la giornata che ci apprestiamo a vivere, auspicando che sia veramente un momento di riflessione a contrasto della violenza sulle donne, intesa come negazione dei diritti umani – dichiara Rosa Mazzarello, Presidente Provinciale C.I.F. – Centro Italiano Femminile. In questi giorni viviamo all’interno di un’ondata emotiva perché l’ultimo, terribile fatto di cronaca ci impone riflessioni profonde e, come cristiane, una condivisione del dolore che ha duramente colpito le due famiglie –  Come Associazione femminile crediamo che la sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso piccoli gesti concreti, sia di aiuto alle donne stesse e possa evidenziare  l’esigenza di porre fine a meccanismi comportamentali lesivi della loro dignità”.  

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