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Cronaca

Mirafiori, agricoltori, ex Ilva: ore di mobilitazione per chiedere “dignità del lavoro”

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Dallo sciopero spontaneo degli operai di Mirafiori – che, da ieri, incrociano le braccia preoccupati per la possibile chiusura dello stabilimento torinese -, passando per la protesa degli agricoltori che invocano dignità per il loro lavoro ed hanno già raggiunto le porte di Roma, dove domani una ristretta delegazione di trattori potrà entrare in città: gli imprenditori del “settore primario” riunitisi in collettivo hanno nuovamente chiesto ai rappresentanti del governo ed al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di essere ricevuti, ascoltati e supportati in merito alle richieste messe sul tavolo del Parlamento Europeo.

Altri agricoltori autonomi, fra cui quelli di Alessandria ed Asti, sempre domani raggiungeranno Sanremo per manifestare anche nella “città dei fiori” la preoccupazione di questa fetta di imprenditori che, ad oggi, non sa ancora se potrà avere voce anche dal palco del teatro Ariston, dov’è in corso il Festival della canzone italiana.

Un altro comparto – quello dei lavoratori dell’ex Ilva – è col fiato sospeso, in attesa di sapere cosa sarà dell’ex colosso siderurgico. Domani mattina, nell’Alessandrino, il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha convocato proprio a Novi Ligure – dove si trova uno stabilimento di Acciaierie d’Italia – il tavolo regionale su questo delicatissimo argomento. Tra dipendenti e indotto, a Novi, sono occupate 800-900 persone.

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