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Cronaca

Fu pestato a morte in stazione a Casale: condannato l’intero branco

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ALESSANDRIA- “La forza non è nella violenza. La vera forza è nel rispetto”

Cristian Martinelli

Ragazzini affetti da delirio di onnipotenza e da senso di impunibilità. Così, gli inquirenti avevano definito la banda dei giovani poco più che maggiorenni, uno di loro è ancora minorenne, che avevano ammazzato a forza di calci e pugni, Christian Martinelli, il ragazzo di 34 anni ucciso davanti alla stazione di Casale Monferrato, l’ottobre dell’anno scorso. Quei ragazzini oggi in tribunale a Vercelli sono stati tutti condannati a pene che vanno dai 7 ai 9 anni. La pena più alta per Nicolae Capstrimb di 20 anni, sarebbe stato lui ad usare la spranga che ferì a morte Cristian. 8 anni e 6 mesi a Bilal Zabori, 7 anni e 8 mesi a Janet Di Perri che non partecipò al pestaggio ma incitava alla violenza il gruppo, e poi 7 anni e 4 mesi per Ait Bennacer. L’accusa per tutti era quella di omicidio preterintenzionale e rapina, con le aggravanti di aver agito in gruppo e con l’utilizzo di armi.  

Il processo si è svolto con rito abbreviato, che permette agli imputati lo sconto di un terzo della pena. Christian quel giorno si trovava in stazione a Casale Monferrato, per fare ritorno a casa, sui binari aveva iniziato ad essere preso di mira dal gruppo di giovani che spesso si trovavano in stazione, dove da tempo avevano seminato il terrore. Lo prendevano in giro, sembra per un paio di occhiali che poi gli avevano rubato. A quegli occhiali, Christian ci teneva, glieli aveva regalati la madre. Nel tentativo dunque di riprenderseli, era stato aggredito violentemente. Nessuno era intervenuto ad aiutarlo, Christian era stato portato in ospedale e alcuni giorni dopo era  morto. “Non meritava una morte così- ha detto la mamma di Christianpresente oggi in Tribunale- almeno un poco di giustizia oggi l’ha avuta” .

La famiglia di Martinelli ha fatto realizzare una targa che sarà posta in ricordo di Cristian alla stazione: “Sono andato in pace troppo presto – si legge – per mano di chi non ha avuto rispetto per la vita. La forza non è nella violenza. La vera forza è nel rispetto“.

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