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Sanità

Riabilitazione oncologica: cure più efficaci e innovative

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La riabilitazione oncologica è un campo in larga parte ancora inesplorato. Ed è anche un fronte in rapido sviluppo grazie alla ricerca e all’innovazione.

Cure sempre più efficaci assicurano prospettive di vita più lunghe, ma in alcuni casi si devono affrontare le conseguenze disabilitanti dei trattamenti. Su questo fronte, l’azienda ospedaliera di Alessandria è impegnata a sviluppare la ricerca riabilitativa, quella che sarà al centro di un focus specifico durante la XIV giornata scientifica internazionale che si svolge il 24 giugno, dalle 14.30, in versione completamente virtuale e intitolata ‘Attività Integrate Ricerca e Innovazione: il ruolo delle reti’. L’appuntamento, nato ormai quasi dieci anni fa da un’idea di Antonio Maconi, direttore Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (Dairi), nella versione estiva è stato da sempre caratterizzato da un respiro internazionale, per fare il punto sulle numerose reti di collaborazione che le strutture del Dipartimento stanno realizzando, anche ai fini del percorso verso l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per il mesotelioma e le patologie ambientali. Nell’ambito delle diverse direttrici della ricerca (epidemiologica, infermieristica, manageriale) c’è la medicina traslazionale in cui si inserisce lo spazio dedicato alla ricerca riabilitativa con gli interventi di Marco Invernizzi per il Dairi e di Stefano Carda del Centre hospitalier universitaire vaudois di Losanna (è uno dei cinque ospedali universitari in Svizzera).

«Quello della ricerca in questo ambito specifico è un campo nuovo e c’è bisogno di tutte le competenze in ambito traslazionale per raggiungere questi nuovi obiettivi» sottolinea Invernizzi. La medicina traslazionale è infatti una disciplina in rapido sviluppo nel campo della ricerca biomedica e ha lo scopo di velocizzare la scoperta di nuovi trattamenti e strumenti diagnostici utilizzando un approccio multidisciplinare che comporta un elevato livello di collaborazione. «Grazie alle cure sempre più efficaci – prosegue – il paziente oncologico oggi ha di fronte a sé prospettive di vita che non erano immaginabili fino a non molti anni fa, però deve fare i conti con una qualità della vita che in certi casi presenta alcune difficoltà. Ecco il campo in cui siamo impegnati e rispetto al quale la ricerca, la tecnologia e l’innovazione stanno facendo passi da gigante».

Marco Invernizzi, classe 1981, novarese, si è formato all’Upo con Carlo Cisari. Ricercatore fino al 2016, dall’anno scorso è professore associato di riabilitazione e guida il corso di laurea in Fisioterapia che l’Università del Piemonte Orientale ha attivato all’interno del Centro riabilitativo polifunzionale “Borsalino”. Durante l’intervento alla giornata scientifica approfondirà alcuni temi fra cui quello sul linfedema che può colpire le donne dopo una mastectomia. Il cronico accumulo di liquidi a livello interstiziale, caratteristico è il rigonfiamento del braccio, può essere affrontato e trattato con un piano terapeutico e una specifica attività di fisioterapia.

Stefano Carda, novarese, laurea in Medicina all’Upo, specialista in medicina fisica e riabilitazione, aprirà invece una finestra sulla ricerca ad altissimo livello nell’ambito delle tecnologie di elettrostimolazione per il trattamento di pazienti colpiti da ictus o mielolesi che utilizzano nuovi elettrodi impiantabili.

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