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Acqui Terme

Brachetto d’Acqui, ottime prospettive. Le dichirazioni di Ricagno del Consorzio Vini d’Acqui

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ACQUI TERME – Paolo Ricagno, presidente del Consorzio Vini d’Acqui, dal 1972 anche al timone di una cantina cooperativa, definisce ottima l’annata 2022 nonostante la siccità.

“I presupposti per imbottigliare ottimi vini ci sono tutti. I grappoli, già staccati dopo Ferragosto, del brachetto 2022 sono perfetti e la raccolta promette davvero bene”.

L’analisi è confortata dai test sulle campionature in vigna, eseguiti dai tecnici del laboratorio del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti, che operano anche per varie tipologie di vigneti piemontesi. Per il responsabile Guido Bezzo, il Brachetto è in una fase di maturazione perfetta, con un quadro ideale di concentrazione zuccherina, profumi e acidità.

Gli fa eco l’agronomo Daniele Eberle: “Ci aspettavamo viti stressate dalla mancanza d’acqua e in alcune aree è stato così, ma in generale il vigneto è apparso meno in crisi idrica del previsto”.

Per le rese a ettaro, il Consorzio ne ha proposte alla Regione Piemonte – che ha accettato e ratificato – diversificate per ‘tappo raso’ e spumante: rispettivamente, 50 quintali/ettaro con la possibilità di stoccarne altri 30 da utilizzare come docg; 50 e altri 10 sempre come docg, entro il 28 febbraio. 

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