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Valenza

Valenza, le parole del Sindaco Oddone in occasione della Giornata della Memoria

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Il 27 gennaio del 1945 vennero abbattuti i cancelli di quel luogo di morte
che fu Auschwitz e al mondo si rivelarono gli orrori di quella che fu una
delle più terribili aberrazioni del ventesimo secolo, la Shoah, ovvero lo
sterminio programmato e pianificato del Popolo del Libro e non solo.

Perché nei campi di sterminio, di lavoro, di concentramento, persero la vita,
dopo indicibili sofferenze milioni di uomini, donne, bambini colpevoli
soltanto di essere di religione ebraica. E a loro si aggiungono gli zingari, gli
omosessuali, i Testimoni di Geova, i polacchi, i russi, gli oppositori politici
al nazismo, gli ‘asylanten’, per non tacere coloro che avevano diverse
abilità, vittime del programma T4, vera a propria vergogna della medicina
tedesca dell’epoca. A tutti loro, e a tutti coloro che hanno perso la vita per
regimi come il nazismo o il totalitarismo sovietico, che appartengono ormai
alla cloaca della storia, è dedicata questa giornata perché non si dimentichi
ciò che è accaduto, che deve essere condannato senza se e senza ma.

Su questo non ci può e non di deve essere alcun dubbio, nessun vento
negazionista deve soffiare. Ce lo chiedono uomini, donne, bambini
innocenti che hanno perso la vita per un vento di follia che, tuttavia, non è
sorto improvvisamente, ma aveva radici lontane in una certa cultura
europea – e non soltanto tedesca – del tempo. Le stragi degli innocenti, le
pulizie razziali tutte nel loro insieme devono essere condannate, comprese
le sciagurate leggi razziali del 1938, il valore della vita e della sua
inviolabilità è superiore a qualsiasi idea o ideologia, non ha scusanti, punto
e basta. Quest’anno abbiamo inteso, nonostante l’emergenza sanitaria,
celebrare questo momento, sia pure non in presenza, perché intendiamo
dare continuità a questo messaggio e a rinforzarlo perché parole e concetti
come razzismo non abbiamo mai più a ripetersi.

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