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Territorio

Rimasti senza stipendio tanti operatori delle sedi italiane dell’ANMIL: “E’ inaccettabile”

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ALESSANDRIA- Circa 600 famiglie rimaste senza stipendio e rischiano il posto di lavoro

Foto di repertorio

“È inaccettabile per un paese civile mettere in ginocchio un’Associazione storica e di grande valore sociale come la nostra – dichiara Roberto Mandirola, Presidente territoriale ANMIL Alessandria – ed è vergognosa la mancata risposta del Ministero del Lavoro sui ritardi nel pagamento delle somme dovute al nostro Patronato costituito nel 2011 dalla nostra Associazione per dare maggior supporto alla categoria delle vittime del lavoro”.

“Ritardi ingiustificabili, avvicendamenti di dirigenti inadeguati in posti strategici e la mancanza di volontà a rispettare il patto tra lo Stato e i patronati, ci vedono ingiustamente danneggiati da una Pubblica Amministrazione che sta mettendo in grave crisi tutta la nostra rete – spiega il Presidente territoriale Mandirola la cui Sede raccoglie oltre 1500 associati degli oltre 250.000 iscritti all’ANMIL – a causa del mancato pagamento del saldo del corrispettivo dovuto ai patronati per l’attività svolta nel 2016: un’assurdità considerando che sono trascorsi ben sette anni dalla chiusura delle relative attività, costringendo le oltre 600 famiglie degli operatori che sono nelle nostre sedi, nella più totale incertezza sullo stipendio di dicembre e sulla tredicesima che non abbiamo potuto loro riconoscere”.

“Per la nostra vicenda abbiamo chiesto il sostegno di numerosi parlamentari, che hanno dato la loro disponibilità per far valere i diritti della nostra Associazione e sbloccare questa incresciosa situazione – aggiunge il Presidente Mandirola – e alcuni di loro sono intervenuti, on line, nel corso dei lavori del nostro Consiglio Nazionale dello scorso 15 dicembre, promettendo la presentazione di interrogazioni parlamentari, come fatto da parte dell’On. Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro della Camera dei Deputati, nonché dalla Senatrice Elena Murelli, anch’essa componente della omologa Commissione in Senato, e dell’On. Pino Bicchielli, componente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati”, aggiunge pieno di gratitudine il Presidente dell’ANMIL.

“Molti altri sono stati i deputati e senatori anche del nostro territorio che si sono interessati alla questione, attivandosi direttamente nei confronti dei Ministeri interessati: la Senatrice Tilde Minasi, componente della Commissione Lavoro e Commissione di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro del Senato e l’On. Antonio Baldelli, componente della Commissione Trasporti della Camera, chiedendo chiarimenti sui motivi dei ritardi e assicurando il pieno appoggio affinché vengano fatti rapidamente gli opportuni interventi per risolvere la questione. Da ultimo anche il Senatore Ignazio Zullo e il Viceministro dell’Economia Francesco Paolo Sisto hanno chiesto di poter approfondire quanto accaduto per sollecitare una risoluzione positiva, come pure è stato informato il Segretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano. “E per questi assurdi ritardi che riguardano, ovviamente, anche le annualità successive al 2016 che non sono state ancora riconosciute – sottolinea il Presidente Mandirola-, ora non c’è nessuno al Ministero del Lavoro che si prende l’impegno di erogare questi fondi, aggiungendo che ciò accade persino in totale spregio della giustizia, dal momento che dopo aver fatto ricorso al TAR che ci ha dato ragione, nonostante ben ci siano due sentenze che dispongano di procedere in nostro favore all’erogazione dei saldi delle annualità 2017 e 2018, è ancora tutto in sospeso!” Nessuna notizia, peraltro, si sa dell’anticipo del 2022 che, sommato a tutti gli altri mancati riconoscimenti sta compromettendo la vita dell’ANMIL e di tutta la sua rete che da 80 anni è l’unica Associazione che si occupa della tutela delle vittime del lavoro. “Si aggiunga a tutto questo il danno economico che ricade sui cittadini a causa della cassa integrazione a cui siamo stati costretti a mettere tutti i nostri dipendenti da due anni – precisa il Presidente ANMIL di Alessandria , Roberto Mandirola -, costi che avremmo potuto sostenere se ci fossero stati erogati i pagamenti che comunque, prima o poi, ci dovranno essere ridati”.

“Pretendiamo invece – incalza il Presidente Mandirola – che ci venga spiegato perché nulla sia stato ancora fatto per recuperare le ingenti somme accreditate erroneamente in eccesso ad alcuni Patronati, che ammontano ad oltre 20 milioni di euro, mentre per noi i mancati importi sono diventati debiti a cui, nonostante siano certificati, neppure le banche intendono più far fronte al rinnovo dei mutui di cui stiamo sostenendo ulteriori considerevoli danni in termini di interessi”. “Ringraziamo tutti i parlamentari che in questi giorni difficili si stanno spendendo per farci avere risposte, non solo a parole ma con azioni concrete – conclude il Presidente – convinti che non si può accettare che una gestione irresponsabile distrugga 80 anni di storia della nostra Associazione, che continua a battersi per i suoi 250.000 soci e per tutti coloro che nelle nostre sedi in tutta Italia trovano sostegno e supporto. Ci appelliamo al Ministro Calderone affinché questa situazione sia presto risolta”.

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