RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA PUBBLICATA DAL PARTITO DEMOCRATICO DI NOVI LIGURE
Vorremmo dirci stupiti dalle parole dell’on. Molinari, però non è così. La domanda provocatoria che ci rivolge dalle pagine de Il Piccolo è la riprova di quello che sapevamo già: lui e la Lega sul territorio giocano sui particolarismi mettendo in contrapposizione il capoluogo con gli altri centri
zona. È una costante, lo hanno fatto sulla sanità e ora lo stanno facendo sulla logistica, sul recovery Piemonte: la battuta, infelice, sul ponte sul Bormida è figlia di questo approccio. Noi crediamo che la crescita della provincia alessandrina passi attraverso l’integrazione delle specificità e delle potenzialità territoriali: ad esempio, riteniamo che la logistica debba essere articolata su tre dimensioni, quella dello scalo alessandrino, quella novese con San Bovo e quella tortonese con il polo di Rivalta. Pensare solo ad una di esse equivale ad indebolire l’intero sistema, certo comprendere questo da parte dell’on. Molinari avrebbe significato che non avrebbe sostenuto e promosso una distribuzione dei 49 milioni del terzo valico così profondamente squilibrata e che ha visto i territori maggiormente interessati dall’opera profondamente depauperati; ci stupisce, infatti, come da Roma possano avallare tale criterio. In ultimo, comprendiamo come dietro a quella domanda ci sia l’idea che gli amministratori della Lega
debbano rispondere a lui perché probabilmente quando ha amministrato come assessore nella giunta Cota si è lasciato guidare da quel principio. Nel PD, invece, siamo convinti che chi amministra debba rispondere ai cittadini: anche su questa elementare concezione della democrazia siamo profondamente distanti.
Giordano Otello Marilli, segretario PD Novi Ligure
Rocco Muliere, consigliere comunale Democratici per Novi
Domenico Ravetti, consigliere regionale PD
