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Politica

Consiglio comunale incandescente ad Ovada

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OVADA – Scontro fra il Sindaco Paolo Lantero e il capogruppo di Ovada Viva Piersando Cassulo sui regolamenti.

L’intervento dell’amministratore SAAMO Sciutto

Il Consiglio comunale straordinario richiesto dalle minoranze per fare il punto sulla situazione critica della casa di riposo Ipab Lercaro e sulla azienda di trasporto pubblico Saamo, è stato incandescente. La formula dell’audizione, infatti, ha generato una querelle fra il Sindaco di Ovada Paolo Lantero e il capogruppo di Ovada Viva Piersandro Cassulo, che, dopo aver presentato al commissario straordinario del “Lercaro” Gianluigi Sfondrini, una serie di quesiti sulla situazione economica dell’Ente, non particolarmente soddisfatto delle risposte del medesimo, ritenute troppo tecniche e poco esaustive, ha chiesto la replica, non concessa dal Sindaco, in quanto, secondo lui, non prevista dalla formula dell’audizione. Ne è nata una bagarre che ha portato alla sospensione della seduta. Al rientro in aula, si doveva affrontare la questione Saamo con l’amministratore unico Giampiero Sciutto, ma, in realtà, consiglieri e Giunta hanno continuato a dibattere sui dubbi relativi al regolamento, con Cassulo che accusava l’amministrazione di poca trasparenza nei confronti dei cittadini. Gli replicava il consigliere Federico Fornaro (ex sindaco di Castelletto d’Orba) che cercava di spiegare le varie modalità con cui vengono affrontati certi argomenti in un consiglio comunale. Intanto l’amministratore Saamo Sciutto era sempre in attesa di poter rispondere ai quesiti presentatigli. Ma a quel punto è stato fin troppo chiaro a tutti i presenti che, quello che doveva essere un momento di confronto indetto per poter fornire risposte chiare su due enormi problemi della Comunità ovadese, con quella formula, in realtà, si è rivelato solo uno sterile sciorinare di dati, fra l’altro molti gia noti, con l’assenza di un vero dibattito che sarebbe stato il sale della serata.

E’ emersa tuttavia la volontà, sia per Lercaro che per la Saamo, di lottare per uscire dalle rispettive crisi; un percorso che si potrà effettuare soltanto con l’aiuto concreto delle istituzioni.

Il debito del “Lercaro” è imponente ed è impensabile poterlo appianare solo con le rette degli utenti (che peraltro sono aumentati) alle quali si contrappone un calo del personale (molti dipendenti andranno presto in pensione e non verranno sostituiti essendo impensabili, visto il deficit, nuove assunzioni).

L’azienda di trasporto pubblico Saamo sta cercando di risollevarsi grazie alle somme versate dai Comuni soci, che ammontano a 244.000 euro.

Questo Consiglio comunale che non ha fornito risposte soddisfacenti, farà si che le minoranze richiedano presto un ulteriore incontro, da effettuarsi probabilmente con formule diverse dall’audizione e magari discutendo anticipatamente i problemi all’ordine del giorno nell’ambito delle commissioni consiliari.

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