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Politica

UIL: “Richieste meno ore di cassa integrazione nei primi 8 mesi del 2019”

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TORINO – In Piemonte, nei primi otto mesi dell’anno, come evidenziano i dati del Servizio politiche attive e passive del lavoro della UIL Nazionale, sono state richieste 17.692.108 ore di cassa integrazione, in discesa del 9,1% rispetto all’analogo periodo del 2018 (-7,2% ordinaria, -10,8% straordinaria, -69,5% deroga).

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Uil Piemonte:

A livello nazionale sono state autorizzate 169.424.626 ore, con un incremento del 13,6%.

Nei primi otto mesi dell’anno, la media mensile dei lavoratori piemontesi tutelati è stata di 13.009, in diminuzione di 1.306 unità rispetto al periodo gennaio-agosto 2018.

Il Piemonte è la seconda regione per ore richieste, dopo la Lombardia.

DATI PROVINCIALI

Le province piemontesi hanno fatto registrare il seguente andamento: Biella +125,5%, Torino +14,2%, Novara +14,1%, Alessandria -12,8%, Vercelli -17,4%, Asti -61,2%, Cuneo -65,5%, Verbania -75%.

Torino, con 11.873.175 ore, si conferma la provincia più cassaintegrata d’Italia, davanti a Roma e Napoli.

SETTORI PRODUTTIVI

Nella nostra regione, la variazione percentuale delle ore di cassa integrazione per settori produttivi, nel confronto tra i primi otto mesi del 2019 e del 2018, è stata la seguente: Industria -3,5%, Edilizia     -47,4%, Artigianato -53%, Commercio -39,6%, per un totale di -9,1%.

DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE:

“Perdura la situazione di stagnazione dell’economia piemontese, anche in conseguenza della guerra dei dazi USA-CINA, della debolezza della locomotiva tedesca e dei problemi causati dalla brexit inglese. Lo stallo nei consumi nazionali non aiuta la vendita di beni e servizi delle nostre aziende nel mercato interno e sarebbe quanto mai necessario agire sul cuneo fiscale a favore dei lavoratori e sulla tassazione delle pensioni, alleggerendola, per aumentare un potere d’acquisto che è calato costantemente negli ultimi decenni. Il sindacato unitario ha avanzato, in proposito, precise richieste al nuovo Governo nel confronto in atto sulla prossima legge di bilancio, auspicando il raggiungimento di risultati concreti e misurabili”.

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