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Genova

Comune di Genova, convegno per spiegare la percezione del rischio ambientale tra i cittadini

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Presentati questa mattina alla Sala dei Chierici della Biblioteca Berio, nel corso della Settimana Nazionale della Protezione Civile, i risultati del sondaggio “Percezione del Rischio tra la popolazione del Comune di Genova”, indagine svolta dalla Direzione Corpo Polizia Locale, Settore Protezione Civile e Valorizzazione del Volontariato, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Formazione e del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita, dell’Università di Genova.

Genova è tra le città più interessate a fenomeni di dissesto idrogeologico, con alluvioni e frane in seguito a precipitazioni abbondanti, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Però non sempre il rischio idrogeologico reale equivale al rischio avvertito e, di conseguenza, alla disponibilità dei cittadini ad adottare comportamenti improntati alla prudenza.

All’incontro hanno preso parte Sergio Gambino, consigliere delegato alla Protezione Civile del Comune di Genova, Francesco Faccini del DISTAV, Maria Linda Falcidieno della DAD, Pietro Balbi, protezione civile del Comune di Genova, Fabrizio Bracco del DISFOR. Moderatore Daniela Schembri, dirigente settore Protezione Civile e Valorizzazione del Volontariato.

Conoscere la percezione del rischio tra la popolazione genovese – ha detto Sergio Gambino consigliere delegato alla Protezione Civile del Comune di Genova – è fondamentale per avviare una politica di prevenzione dei rischi e comunicare al meglio, alla luce delle tragiche esperienze del passato, le situazioni di emergenza. Il sondaggio presentato oggi ha anche il merito di fare chiarezza sulla scelta dei canali di comunicazione che meglio si conciliano con la vita di tutti i giorni, indispensabili per assumere decisioni rapide ed efficaci nel corso degli eventi calamitosi“.

La percezione del rischio è un processo cognitivo che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni legate a potenziali rischi e per questo motivo è fondamentale conoscerne gli effetti al fine di aumentare la resilienza cittadina.

Il questionario, redatto in collaborazione con il DISFOR ed il DISTAV (entrambi Unige), nell’ambito di un tirocinio svolto presso il Settore Protezione Civile da una studentessa del corso “Engineering for natural risk management” (Unige – Savona), ha lo scopo anche di approfondire l’effettiva conoscenza ed utilizzo delle fonti informative che la Civica Amministrazione mette a disposizione.

Volontari di Servizio Civile del progetto “Genova Resiliente con la Protezione Civile” hanno distribuito e ritirato, una volta compilate, copie cartacee del questionario presso i circa 400 civici ricadenti in area in frana attiva.

Il sondaggio, che cerca di spiegare quali siano i fattori che influenzano la percezione del rischio ambientale, si è svolto, per necessità legate al Covid 19 – ha dichiarato Pietro Balbi della protezione civile del Comune di Genova – soprattutto in modalità on line. Sono stati inviati circa 6.000 questionari e effettuate 400 interviste. Il risultato è stato superiore alle aspettative con circa 1700 risposte complete. Emerge un buon livello di percezione per alcuni rischi, ma molto meno per altri. Massima attenzione per alluvioni, frane, ondate di calore e vento forte, meno per neve, tsunami e terremoto. Attraverso la localizzazione delle risposte siamo riusciti a suddividere la percezione del rischio per aree, constatando che la consapevolezza del rischio varia in modo considerevole da zona a zona e in base alla densità abitativa. Un dato molto utile dal quale ci attendiamo indicazioni importanti, che portino a una migliore capacità di difesa delle popolazioni dalle calamità“.

Le 1700 risposte che sono state complessivamente raccolte costituiscono un solido database statisticamente affidabile, che consente a Protezione Civile di valutare l’efficacia delle proprie campagne nonché di tarare le future attività di comunicazione e di formazione degli operatori.

C’è un grandissimo lavoro di pianificazione, preparazione e formazione degli operatori – ha affermato Daniela Schembri, dirigente settore Protezione Civile e Valorizzazione del Volontariato del Comune di Genova -. L’evento calamitoso si consuma in poche ore o in pochi giorni, mentre il lavoro di preparazione si svolge quotidianamente tutto l’anno. Solo così si possono gestire sia le situazioni di crisi sia la collaborazione con la macchina dei soccorsi composta da volontari, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Aziende Partecipate e Prefettura.  E’ fondamentale che i cittadini siano consapevoli dei rischi che corrono e quali siano i canali di comunicazione su cui informarsi nei momenti più critici“.

Dal sondaggio (è possibile visualizzare il video riassuntivo a questo link) è emerso che sono 102.623 i genovesi che vivono in aree a rischio di alluvione, 8.740 in zone a rischio frana e 83.349 in aree a rischio incendio.

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