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Economia

Lavoro: si aprono spiragli per Pernigotti e Cerutti

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Una fabbrica che si salva, l’altra che trova un accordo. Si diradano le nuvole sul cielo della provincia di Alessandria, dove la Pernigotti può ripartire e resta a Novi Ligure, mentre per le Officine Meccaniche Cerutti è stata raggiunta un’intesa, comunicata durante le assemblee negli stabilimenti di Vercelli e Casale Monferrato.

Per Pernigotti – simbolo del Made in Italy agroalimentare dato per spacciato un anno e mezzo fa, con tanto di intervento del governo nei confronti della proprietà turca Toksoz – le buone notizie si traducono, concretamente in un piano industriale – riferiscono i sindacati – che sarà discusso a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico il prossimo 17 giugno. Se non emergeranno falle dell’ultim’ora, ci saranno 59 posti di lavoro a Novi e 65 a Milano tra impiegati e commerciali. Nel documento ufficiale ci sarebbe anche l’attivazione di una nuova catena di produzione per le creme spalmabili. Sempre le sigle sindacali chiederanno la cassa per un anno “per riorganizzazione” e resterà in vigore fino a luglio 2021.

Alle Officine Meccaniche Cerutti di Casale, invece, lo spiraglio si apre solo per una parte dei lavoratori: in crisi da una decina d’anni, quest’azienda manifatturiera ha approvato l’accordo sottoscritto da Rsu e sindacati con il gruppo ed è arrivato l’ok anche dallo stabilimento di Vercelli. Il compromesso c’è, ma almeno si potrà ripartire. La svolta è nella Newco voluta dal presidente Giancarlo Cerutti, sotto il controllo del tribunale di Vercelli, dove a gennaio è stata presentata richiesta di concordato preventivo, e dei commissari che monitoreranno giorno dopo giorno l’andamento della nuova società.

La produzione delle macchine per imballaggio andrà però di pari passo con l’esigenza di ridurre il personale. 158 gli esuberi, 128 le persone che lavoreranno nella Newco. Resta, infine il rialzo sulla buonuscita per chi sceglie di lasciare volontariamente il posto di lavoro: si era partiti da 6. 000 euro e ora si è arrivati a 15.000, da versare entro giugno 2021.

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