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Cronaca

Terme di Acqui, la presidente di Ancot: “E’ il momento di prendere una posizione e agire”

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ACQUI TERME – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato a firma della presidente dell’Ancot, Franca Roso, in merito alla crisi delle Terme di Acqui.

La notizia della chiusura  totale di tutti gli stabilimenti termali della nostra città, con il licenziamento di tutti i lavoratori del settore è davvero sconcertante.  Credo sia venuto il momento dì riprendere ciò che è nostro e che rappresenta per la nostra città la linfa vitale, un bene inestimabile intorno al quale ruota un indotto occupazionale ed economico importante: l’acqua termale.  Ribadisco che,  pensare dì risolvere questo grande problema a livello locale, sia solo presunzione. Legittime le manifestazioni dei lavoratori che rivendicano i loro diritti, inutili  i tavoli dì lavoro dì persone che non conoscono la materia termale!!!

 È necessario coinvolgere gli organi di  Governo competenti, sia a livello nazionale rivisitando la Legge 323/ 2000 sul riordino del sistema termale e sia a livello regionale per ciò che concerne il rilascio delle concessioni, a tutela dei Comuni che ospitano gli stabilimenti termali. È vero che la proprietà degli immobili è del privato che ne dispone come vuole, ma è altrettanto vero che l’acqua termale è un  bene pubblico della collettività.

Mi attiverò immediatamente in qualità dì presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Termali (ANCOT) per sottoporre  questa grave situazione che si è venuta a creare alle istituzioni nazionali e regionali.

Per troppo tempo sono stata volutamente esclusa dai tavoli  dì monitoraggio sul termalismo locale.

 Ora è venuto il momento dì prendere una posizione e dì agire .

La mancanza dì dialogo da parte degli attuali amministratori comunali con la proprietà di Terme Spa  e con l’unica associazione rappresentativa del settore termale pubblico (ANCOT)  è stata determinante nel portare piano piano le nostre terme a morire.

Sono convinta che in queste situazioni l’unione faccia la forza, ma questo concetto non sempre viene da tutti recepito.

Non lasceremo soli i dipendenti delle Terme e chiederemo l’immediata attivazione dei necessari quanto indispensabili tavoli di crisi come anche i necessari ammortizzatori sociali.

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