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Cronaca

Camilla soffriva di una malattia autoimmune

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Novità sulla morte della giovanissima Camilla Canepa di Sestri Levante, la 18enne che si era sentita male pochi giorni dopo aver ricevuto il 25 maggio la prima dose del vaccino Astra Zeneca.  Dalle cartelle cliniche acquisite dalla Procura della Repubblica emerge un aspetto inquietante che potrebbe indirizzare le indagini su un’altra pista. Sembra infatti che Camilla soffrisse di una malattia autoimmune familiare del sangue che determina la carenza cronica di piastrine, la piastrinopenìa. Adesso bisognerà stabilire se la doppia terapia ormonale che doveva seguire Camilla era stata segnalata sulla scheda obbligatoria che deve essere compilata prima dell’inoculazione del vaccino.

Camilla Canepa

Sulle polemiche che sono scoppiate a livello nazionale, dopo la morte della giovane Camilla, è intervenuto anche il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha voluto precisare: “La possibilità di utilizzare AstraZeneca per tutti su base volontaria non è un’invenzione delle Regioni o di qualche dottor Stranamore: è suggerimento che arriva dai massimi organi tecnici e scientifici per aumentare le vaccinazioni, e quindi evitare più morti”. Toti invita a “non fare sciacallaggio” sulla morte dopo il vaccino AstraZeneca della giovane Camilla Canepa. “È il momento della responsabilità e della chiarezza: a medici e scienziati spetta stabilire l’eventuale nesso tra vaccino, altri farmaci assunti e tutte le circostanze che hanno portato a questo tragico evento”.

In una dichiarazione riportata dall’Ansa, il presidente della Regione sottolinea che “al Ministero della Salute, all’Agenzia del Farmaco, all’Istituto di Sanità e al Comitato tecnico scientifico spetta la responsabilità di dire una parola chiara, definitiva e irreversibile sull’uso di AstraZeneca. Ora da Roma si esprimano senza ambiguità: ritengono che aumentare le vaccinazioni, e dunque usare anche AstraZeneca di cui abbiamo milioni di dosi, sia necessario per salvare vite umane? E allora si assumano la responsabilità di dirlo chiaramente, senza mettere sotto accusa chi segue le indicazioni in tal senso. Oppure, si ritiene di fare a meno di AstraZeneca, pur rallentando le vaccinazioni, perché è considerato troppo rischioso? Lo devono dire gli scienziati a Roma”.

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