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Cronaca

Ancora tensioni nel carcere di Torino: ferito un poliziotto

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TORINO – Un’altra giornata di tensione nel carcere di Torino ieri, venerdì 15 dicembre, dove ancora una volta un agente della polizia penitenziaria è stato ferito.

Foto di repertorio

A denunciare l’accaduto, il segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, Vicente Santilli che spiega la giornata di tensione vissuta ieri nel carcere torinese: “Nella giornata di ieri, intorno alle ore 15:30, presso il secondo piano del padiglione B del carcere di Torino, per i soggetti detenuti impegnati in attività lavorativa nella mattinata è consentito l’accesso nel pomeriggio presso il cortile passeggi. Durante le operazioni di movimentazione dei ristretti, alcuni detenuti stranieri che non ne avevano diritto hanno manifestato il proprio dissenso pretendendo di andare nel cortile passeggi, aggredendo verbalmente gli agenti e subito dopo rovesciando dei tavoli. Con le gambe di un tavolo hanno colpito un agente. Il poliziotto è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria per le cure del caso da dove è stato dimesso con una prognosi di giorni cinque”.

“Non ci sono più parole per definire le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria. La situazione è a dir poco drammatica. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e, nonostante le innumerevoli denunce del SAPPE, tutti stanno a guardare e ad aspettare: ma cosa? Che qualche onesto servitore dello Stato ci lasci le penne? Ora veramente basta! La Polizia Penitenziaria chiede aiuto alle istituzioni affinché si ponga rimedio a questo scempio” – aggiunge il segretario.

“Il SAPPE da decenni chiede riforme concrete come l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario. – aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sindacato – Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. Al Governo Meloni, che pure ha deliberato importanti provvedimenti sul fronte penitenziario chiediamo, oltre alla dotazione del taser per potersi difendere dai detenuti violenti, di fare presto”.

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