Entra in contatto con noi
Pubblicità
Post AD
Pubblicità
Post AD

Cronaca

Morì in mansarda per un gioco erotico: processo aggiornato al 2 dicembre

Pubblicato

il

ALESSANDRIA –

In Corte d’Assise ad Alessandria, la morte di un dirigente dell’azienda territoriale per la casa. Immobilizzato per un gioco erotico, cessò di vivere per asfissia. E’ imputata di omicidio preterintenzionale, una collega con cui da tempo aveva una relazione sentimentale. La tragedia avvenne tre anni fa in una mansarda al quartiere Cristo

La vittima, Riccardo Sansebastiano

Iniziato e aggiornato al 2 dicembre il processo in Corte d’Assise ad Alessandra all’architetto Gianna Damonte, alessandrina di 63 anni,  dipendente dell’ATC, accusata di omicidio preterintenzionale, reato che viene contestato a chi provoca la morte di qualcuno a seguito di azione violenta.

La donna risponde del decesso del collega Riccardo Sansebastiano di Novi Ligure, con il quale aveva da anni una relazione sentimentale. I due si erano incontrati il primo pomeriggio dell’11 luglio 2016 nella mansarda di una palazzina di via Maggioli: era la loro casa d’amore, scelta e arredata per questo, ma quel giorno si era trasformata in una bara. L’uomo, seduto immobilizzato da legacci e manette per un gioco erotico cui la coppia si abbandonava da tempo, era morto per asfissia dopo tre ore, che la procura definisce “prigionia a una temperatura torrida”.

Lei, dopo averlo legato, era andata al lavoro e solo al rientro aveva scoperto la tragedia subito segnalata alla polizia.

Prima aveva chiamato il 118: più dell’imbarazzo, dei pettegolezzi e più di tutto,  contava salvarlo, ma tutto è stato invano. Gianna Damonte non si è presentata in aula: c’erano il suo difensore Stefano Savi e Massimo Grattarola parte civile per le figlie della vittima. I giudici, presiede la corte Maria Teresa Guaschino, pm Andrea Zito, hanno deciso di non ascoltare i molti testi, limitandosi a quanto emerge dalle dichiarazioni rese a suo tempo.

Il 2 dicembre parleranno i medici legali, del pm e della difesa, che effettuarono l’autopsia e un esperto di quella pratica erotica, conosciuta come bondage

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità
Post AD
X