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Cronaca

Fuga di gas in una palazzina di Torino: indagini in corso. Unica vittima Aron, 4 anni

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L’esplosione a causa di una fuga di gas che ieri, martedì 24 agosto, ha squarciato a metà una palazzina di strada Bramafame 42, alla periferia nord di Torino, si è portata via la piccola vita di Aron Tila, 4 anni, morto schiacciato dai detriti.

Era arrivato l’altro giorno, coi suoi genitori (di origini albanesi) e i suoi 2 fratelli, dal Casertano. Però l’alloggio al secondo piano di questo vecchio casolare ristrutturato nel quartiere Madonna di Campagna, non molto distante dall’Allianz Stadium, era subito apparso troppo piccolo per accogliere 5 persone.

Una sistemazione recuperata tramite conoscenti albanesi, ma che, secondo il padre di questa sfortunata famiglia, andava al più presto sostituita. Per questo motivo, per lasciare un poco più di spazio alla moglie e al piccolo Aron, Genci – il padre – era andato a dormire coi figli più grandi da parenti. Il giorno dopo li avrebbe ripresi con sé. Imponderabile la tragedia che sarebbe successa da lì a poche ore. Mamma Nertila, 34 anni, è sopravvissuta: ha riportato traumi facciali ed è stata ricoverata in ospedale.

Altri due inquilini dell’edificio, posto sotto sequestro e per il quale la procura di Torino ha aperto un’inchiesta, sono ricoverati in prognosi riservata. Uno di loro – il 22enne Robert Panaite, di origine romene, che proprio ieri avrebbe dovuto festeggiare il suo compleanno -, è ricoverato nel reparto grandi ustionati del Cto e, secondo le prime ricostruzioni fornite da un falegname romeno che abitava al piano terra, il giovane era sulle scale ed è stato tra i primi ad aiutare gli altri inquilini, che urlavano tra le macerie.

E tra le macerie i vigili del fuoco ed il nucleo investigativo antincendio torinese (che si sta occupando degli accertamenti e dei sopralluoghi per accertare le cause dello scoppio) hanno trovato tante bombole del gas. Un piano dell’edificio è andato completamente distrutto, le case vicine sono inagibili.

Lo scoppio, stando ai primi accertamenti, sarebbe avvenuto nell’alloggio del secondo piano, adiacente a quello in cui si trovavano Aron e la sua mamma. Il bambino – raccontano i sopravvissuti – era stato visto giocare, spensierato, col cane dei vicini, un cucciolo di 4 mesi da poco adottato. Ora anche dall’Enpa – che in un post pubblicato su Facebook si stringe attorno ai cari di Aron – viene rilanciato un appello sia per il cane, di nome Ettore che per un gatto, che abitavano in quella palazzina e non si trovano più. I vigili del fuoco, ad oggi, li hanno trovati sotto le macerie. Forse sono ancora sepolti, forse sono scappati terrorizzati dal boato.

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