Entra in contatto con noi
Pubblicità
Post AD
Pubblicità
Post AD

Economia

Piemonte: no distanziometro per negozi con slot attivi al 19 maggio 2016

Pubblicato

il

Gli esercizi pubblici che ospitavano slot e VLT alla data del 19 maggio 2016 non dovranno essere soggetti al distanziometro: è quanto prevede l’emendamento presentato al disegno di legge sulla semplificazione – all’ordine del giorno del Consiglio regionale del Piemonte – che elimina la retroattività anche «in caso di mutamento di titolarità, a seguito di cessione o affitto d’azienda o di ramo d’azienda, dei locali in cui sono installati gli apparecchi per il gioco». L’obiettivo è di «salvaguardare l’occupazione e le imprese già operanti sul territorio», si legge nella relazione che accompagna l’emendamento, a firma del vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso (Lega), dell’assessore al Commercio Vittoria Poggio, dell’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca e dell’assessore alle Attività produttive Antonio Tronzano.

La legge approvata nel 2016 fissava un distanziometro di 300 metri dai luoghi sensibili (scuole, chiese, ospedali) nei Comuni con popolazione fino a 5000 abitanti e di 500 metri per i Comuni più grandi. I gestori degli esercizi pubblici che ospitavano gli apparecchi dovevano adeguarsi entro diciotto mesi dall’entrata in vigore della legge (il termine è scaduto il 20 novembre 2017): in quella data, i punti vendita generalisti erano scesi da 6.241 a 1.788, mentre il numero delle slot in Piemonte si era ridotto da 26.134 a 12.468 (-52%).

I titolari di sale da gioco e sale scommesse avevano invece tre anni di tempo per mettersi in regola (entro il 20 maggio 2019), o cinque nel caso di autorizzazioni decorrenti dal 1° gennaio 2014. Dopo il 20 maggio 2019, secondo le proiezioni, l’offerta pubblica sul territorio regionale degli apparecchi da gioco (AWP e VLT) potrebbe essere calata dell’80%.

GIOCHI IN PIEMONTE, PUCCI (ASTRO): “ELIMINARE LA RETROATTIVITÀ DELLA LEGGE REGIONALE È UN ATTO DI CIVILTÀ GIURIDICA”

«Finalmente il Piemonte si allinea al divieto di retroattività, già stabilito dalle altre regioni italiane. È un atto di civiltà giuridica». Con queste parole Massimiliano Pucci, Presidente di Astro, l’associazione dei gestori del gioco lecito, commenta l’emendamento a firma Fabio Carosso (Lega Salvini Premier), Giovanni Battista Poggio (Lega Salvini Premier), Fabrizio Ricca (Lega Salvini Premier) e Andrea Tronzano (Forza Italia) presentato dalla Giunta, che andrebbe a modificare la legge sul gioco del Piemonte, eliminando la retroattività per sale giochi e scommesse già esistenti prima dell’entrata in vigore del provvedimento normativo.

«A seguito dei confronti che abbiamo avuto con le istituzioni piemontesi, la Regione ha preso atto che la legge sui giochi così com’è concepita adesso non funziona: i dati occupazionali, sanitari ed economici parlano chiaro, in tal senso. La spesa in Piemonte – prosegue Pucci – non è in calo, come evidenziano dati ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. È avvenuto quanto previsto: lo spostamento dei giocatori verso altre offerte, legali e illegali. L’obiettivo della  politica non è difendere leggi che non funzionano, all’azzeramento dell’offerta lecita non corrisponde un calo della spesa né del numero dei malati. Gli unici effetti sono l’aumento del gioco illegale, una perdita per l’Erario e un taglio di centinaia di posti lavoro. Se l’emendamento fosse approvato, daremmo finalmente un duro colpo al gioco illegale. Come presidente di Astro – conclude Pucci – sono stato minacciato di denunce da rappresentanti di operatori non autorizzati. La mia unica colpa è stata quella di presentare un esposto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e alla Guardia di Finanza per la diffusa presenza di apparecchi irregolari nei pubblici esercizi della Regione».

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità
Post AD
X