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Economia

Giochi in Piemonte, la proposta di As.tro: un contingentamento degli apparecchi nei pubblici esercizi

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DI AS.TRO

ROMA – Un contingentamento più stringente del numero di apparecchi collocabili all’interno degli esercizi generalisti, per non escludere completamente i bar dalla possibilità di ricollocare le slot dismesse in seguito all’entrata in vigore dell’attuale legge regionale: è la proposta dell’associazione degli operatori As.tro al disegno di legge per il “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP)”, illustrata nel corso di un audizione al Consiglio regionale del Piemonte.

Il disegno di legge «lascerebbe intendere l’esclusione degli esercizi aventi attività prevalente diversa dal gioco dalla possibilità di poter reinstallare gli apparecchi dismessi per effetto» dell’attuale legge regionale». In questo modo, i bar sarebbero esclusi dalla possibilità di ricollocare le slot: si tratterebbe di «un grave colpo all’intero settore delle aziende che gestiscono Awp (nella gran parte collocate proprio in tale tipologia di esercizi) che non sarebbero più in grado di sopravvivere e di mantenere gli attuali livelli occupazionali». Inoltre, «l’eliminazione dell’offerta di gioco dagli esercizi generalisti, e quindi la sostanziale espulsione dell’offerta di gioco sul territorio garantita da questa tipologia di esercizi, sta lasciando campo aperto alla diffusione del gioco illegale in Piemonte», sottolinea As.tro. Considerando che a livello nazionale è già stata disposta una riduzione del 35% delle Awp, anche se «venisse eliminata la retroattività dei divieti per la rete generalista», in Piemonte il numero delle macchine «sarebbe di molto inferiore quelle presenti e installate alla data di entrata in vigore della legge regionale del 2016». Per questo, «un ragionevole compromesso potrebbe essere realizzato con un contingentamento più stringente del numero di apparecchi collocabili all’interno degli esercizi generalisti, parametrato alla superficie dei locali, e una regolamentazione della loro collocazione negli spazi».

MSC/Agipro

Giochi in Piemonte, Piozzi (Centro Studi As.tro): “La legge regionale non ha funzionato, via la retroattività. Con slot nei bar tutelate legalità e occupazione”

ROMA – «Il nuovo progetto di legge della Giunta regionale del Piemonte sul contrasto al gioco patologico esclude gli esercizi generalisti dalla possibilità di riattivare gli apparecchi che sono stati dismessi in applicazione della legge del 2016», ma è giusto che «anche ai bar che hanno dovuto togliere gli apparecchi sia consentito poterli reinstallare: siamo pronti a discutere di un eventuale contingentamento degli apparecchi, sia per quanto riguarda il numero all’interno di ciascun esercizio in proporzione alla sua superficie, sia per quanto riguarda la loro distribuzione». Lo ha detto ad Agipronews l’avvocato Massimo Piozzi del Centro Studi As.tro, oggi in audizione nelle Commissioni riunite Commercio, Sanità e Legalità del Consiglio regionale del Piemonte, sul nuovo disegno di legge della Giunta per il “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”.

«Abbiamo rinnovato la necessità di riformare la legge regionale del Piemonte sul contrasto al gioco patologico, soprattutto nella parte che prevedeva la retroattività», ha spiegato Piozzi. La legge, poi, ha fallito nel suo obiettivo principale, quello del contrasto alla dipendenza. «I rappresentanti del Gruppo Abele, ascoltati in audizione, hanno detto che dal 2016 in poi c’è stato un grosso afflusso di utenti presso i loro centri di ascolto dedicati al gioco patologico: l’obiettivo della legge era eliminare o ridurre la ludopatia, quindi questo equivale a dire che la legge non ha funzionato», ha continuato Piozzi.

Nel corso dell’audizione «abbiamo sottolineato gli effetti devastanti dell’espulsione del gioco lecito sul piano dell’occupazione e della legalità: da parte della maggioranza abbiamo trovato particolare attenzione, molto scetticismo invece da parte dell’opposizione, che non crede al rapporto causa/effetto tra l’espulsione del gioco legale e il rifiorire del gioco illegale», ha spiegato. «Riteniamo che l’esclusione degli esercizi generalisti dal nuovo disegno di legge – quindi l’espulsione del gioco dal territorio – avrebbe gravi ripercussioni sulla tutela della legalità» e «abbiamo sottolineato anche il danno che questa esclusione comporterebbe alle piccole e medie imprese italiane che si occupano di gestione degli apparecchi», ha concluso.

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