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Territorio

Comitato No Biogas: “No all’impianto di Valenza, un progetto pericoloso per il territorio”

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VALENZA- Il comitato No Biogas Valenza si oppone con forza a un’opera che “mette a repentaglio il
futuro del territorio.”

Foto di repertorio

Il Comitato No Biogas Valenza esprime profonda preoccupazione per l’approvazione dell’installazione di un impianto industriale di produzione di biogas e cogenerazione nel comune di Valenza, in una zona di notevole valore paesaggistico attualmente agricola.

Come denunciato dal presidente di Fondazione Capellino, che controlla al 100% l’azienda Almo Nature occupandosi di salvaguardia della biodiversità e lotta al cambiamento climatico, “non c’è materia prima, né in provincia né in regione, che possa giustificare l’esistenza di questo impianto a scapito di un territorio Patrimonio dell’umanità UNESCO, che ne verrà conseguentemente deturpato“.

“L’impianto prevede un flusso continuo di materiale organico (rifiuti) da altre regioni mediante trasporto pesante, nonostante parole di copertura come “green” e “bio“. Ciò comporterà l’allargamento mediante esproprio della strada provinciale SP63 Valenza-Mirabello e il transito nel comune di Mirabello, senza comunicare nulla alle autorità competenti del comune vicino. – scrive il Comitato – Il tutto senza alcun vantaggio per la città di Valenza, a parte una cifra irrisoria di circa 550.000 € che servirà a liberare risorse da destinare a opere definite prioritarie e identitarie. Inoltre, l’operazione avverrà in silenzio, con disprezzo e danni per gli abitanti e per le attività di agriturismo della zona, per i comuni vicini e senza alcun beneficio per il territorio.

“L’installazione di un impianto del genere avrà enormi danni senza vantaggi, anzi con perdite irrimediabili e clamorosa sottovalutazione degli effetti: puzza, espansione ulteriore dell’area, distruzione del paesaggio, attrazione di altri scempi, traffico pesante, inquinamento. È la solita opera gratuita di consumo di suolo per operazioni finanziarie private altamente sovvenzionate, che dovrebbero essere collocate in aree già compromesse o di minore impatto paesaggistico.”

La Fondazione Capellino fa parte del Comitato No Biogas Valenza e si unisce alla lotta per la salvaguardia del territorio e della biodiversità. “Chiediamo alle autorità competenti di valutare attentamente le conseguenze di questo impianto e di porre fine a questo scempio” – concludono.

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