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Sanità

San Giuliano Vecchio senza medico, Cub Sanità: “Ennesimo esempio di sanità pubblica allo sbando”

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ALESSANDRIA – La Cub Sanità di Alessandria denuncia l’ennesimo caso di disservizio sul territorio alessandrino, portando all’attenzione la problematica dei residenti del comune di San Giuliano vecchio, al momento sprovvisto di medico.

“Ci risulta da informazioni ricevute per tramite di nostri associati che il comune di San Giuliano Vecchio è rimasto sprovvisto di medico. Nel corso degli ultimi mesi era stato ripetutamente sostituito, ma ora siamo da capo. Sostituzioni che non si sono consolidate e si sono concluse con la definitiva assenza totale del servizio.

Si deve tenere presente che il comune di San Giuliano Vecchio è abitato prevalentemente da persone anziane che non hanno dimestichezza con gli strumenti informatici e che non sono nelle condizioni di spostarsi, soprattutto alla sera. Sono persone che hanno l’urgenza di prescrizioni mediche e di visite; persone che avrebbero diritto ad un servizio adeguato.

Purtroppo questo è uno dei numerosi esempi che ci parlano di una sanità pubblica alessandrina allo sbando, cascata nel caos più totale. I cittadini ben conoscono la situazione e da tempo chiedono alle autorità di risolvere i diversi problemi che riguardano non solo la dislocazione dei medici di base, ma anche gli accessi agli Ospedali, le liste di attesa, le ore di attesa nei Pronti Soccorso etc.

Lavoratori e lavoratrici, insieme alla CUB SANITA’ ALESSANDRIA, denunciano da tempo la mancanza di personale. Nessuno sembra più interessato a risovere questi problemi. In diverse occasioni avevamo denunciato, anche con largo anticipo, i disservizi  che in seguito all’epidemia di Covid sarebbero andati progressivamente incrementando. Siamo di fronte ad un epocale disfacimento della capacità da parte del sistema sanitario di prendersi cura della salute della popolazione. Le promesse fatte durante il periodo covid si sono rivelate false promesse, anzi giustificazioni per orientare verso soluzioni privatistiche le attività che, invece, dovrebbero essere garantite a tutti i cittadini da un servizio pubblico efficente che peraltro i cittadini continuano a finanziare.

Le tecnologie dovrebbero agevolare e rendere più comoda la vita dei cittadini anche nella conservazione dello stato di salute e nel prendersi cura di sè. Ormai si ha la sensazione, soprattutto quando sono chiamate in causa persone anziane, che  le soluzioni proposte dal sistema sanitaria chiedano, al contrario, ai cittadini di adattarsi alle innovazioni, con la duplice conseguenza che chi non si adatta si ritrova escluso dal sistema sanitario, e che l’incessante incremento di tecnologia complichi, invece di facilitare, la vita dei cittadini”.

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