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Cronaca

Un rientro in classe con la paura di contagiarsi

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E’ il giorno del rientro in classe oggi per più di 2 milioni di studenti in quasi tutt’Italia e la campanella è tornata a suonare all’insegna delle spaccature tra chi ritiene irresponsabile la riapertura e chi invece la pensa all’opposto.

Salvo in Campania e in Sicilia, si è dunque tornati sui banchi, ma con molte incognite e lo spettro della Dad. Il premier Draghi, pur consapevole col suo ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi della possibilità di assenze tra i docenti, resta convinto che le scuole debbano restare aperte. Sulla stessa linea il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo, per il quale le lezioni in presenza sono un segnale “importante”e le aule “luoghi sicuri con mascherine e distanziamento”. 

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, così come – in Piemonte – l’Ordine dei Medici di Torino considerano molto preoccupante la situazione e hanno chiesto di rinviare di due settimane la riapertura delle scuole. Proprio questa mattina, tanto per fare un esempio, all’istituto comprensivo Tommaseo di Torino, che conta circa 1.300 alunni tra scuola primaria e secondaria, mancano all’appello circa un centinaio di studenti, in media due per classe perché positivi al Covid o comunque in quarantena.  Nostra intervista aSerena Morando, segretaria generale Flp Cgil Scuola Alessandria.

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