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Cronaca

Torino: rapinatore seriale torna in carcere

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TORINO – Personale del Comm.to San Paolo, a seguito di una attività di indagine nata successivamente alla commissione di alcune rapine nel territorio di competenza del Commissariato e in vie limitrofe, nel periodo precedente al Ferragosto, ai danni di ragazzi minorenni, ha eseguito il 20 Novembre scorso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti di un venticinquenne italiano, pluripregiudicato, per il reato di rapina aggravata.

Il giovane aveva finito di scontare la pena della reclusione in carcere per fatti  del tutto analoghi nel maggio scorso ed ha messo a segno almeno altri 4 colpi in un arco temporale molto ristretto  (6/13 agosto 2019).

Sistematico il “modus operandi” del venticinquenne: avvicinava, a bordo di scooter,  dei ragazzi minorenni che si trovavano in luoghi tranquilli (piazzette in aree pedonali o vie secondarie) e, in compagnia di un altro ragazzo più giovane (di 17 anni), che rimaneva  a bordo del mezzo con funzioni da palo, minacciava di accoltellarli se non gli avessero obbedito, talvolta anche mostrando un cacciavite; il giovane si faceva consegnare dalle vittime cellulare, portafogli ed oggetti preziosi, arrivando in un caso anche a strappare dal polso di uno di essi un braccialetto in oro. Le rapine sono avvenute tutte in orario pomeridiano, due a distanza di appena un’ora l’una dall’altra in zona Crocetta (piazzetta del Fante).

Gli scrupolosi accertamenti svolti dagli agenti del Comm.to San Paolo hanno portato ben presto alla individuazione dell’autore del fatto, già noto agli investigatori.

Le vittime lo hanno tutte riconosciuto senza ombra di dubbio grazie alla individuazione fotografica. Il cacciavite adoperato nella commissione delle rapine è stato rinvenuto nascosto all’interno della sella dello scooter e sottoposto a sequestro, così come il mezzo.

L’attività di indagine ha consentito di recuperare parte della refurtiva presso un “compro oro” e di restituire gli oggetti preziosi rinvenuti alle vittime; rimane ancora in giacenza negli uffici di Polizia una collana d’oro con ciondolo a forma di elle, provento di rapina, di cui non è stato possibile rintracciare il proprietario.

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