Cronaca
Torino: la riempie di botte perché non vuole fare l’amore con lui
Ennesima storia di violenza a Torino, dove una donna si è presentata al pronto soccorso con il volto sanguinante e una mascella rotta.
Sono storie di ordinaria follia, che con un battito di ciglia spazzano via le innumerevoli iniziative, appelli, giornate dedicate, rimettendo ancora al centro la domanda di come sconfiggere o lenire la violenza di genere.
Solo ieri in tribunale a Torino, la corte di appello ha condannato uno stalker a dir poco inquietante, che per anni ha controllato ogni mossa della sua dirimpettaia, di 30 anni più giovane di lui, posizionando addirittura una panca sul pianerottolo per poterla vedere uscire di casa. Oggi l’ennesima notizia di cronaca, sempre a Torino, dove la vittima, una donna, si è presentata al pronto soccorso delle Molinette con il volto sanguinante, la mascella rotta e son un’unica colpa, quella di non aver voluto fare l’amore con il proprio compagno da poco conosciuto.
Secondo il racconto della vittima, l’uomo, dal quale non riusciva a separarsi, l’ha abbandonata davanti al pronto soccorso, intimandole di riferire ai medici che quelle ferite se le era procurate dopo una caduta. Ma la donna, arrivata in ospedale, una volta chiamate le forze dell’ordine ha invece raccontato la verità, ossia le botte che aveva ricevuto subito dopo il suo diniego a voler accontentare il compagno, un italiano di 47 anni.
L’uomo è stato poi rintracciato dagli agenti della questura: era ancora in auto e per lui è scattata la denuncia.
La donna invece si trova ancora ricoverata in ospedale, in attesa di un intervento chirurgico alla mascella.
Una coppia con problemi, entrambi disoccupati, lui tossicodipendente, una storia che si è consumata in un alloggio a Nizza Millefonti, zona operaia nella periferia sud di Torino, l’ennesima vicenda che vede protagonista un degrado culturale vissuto nella solitudine di una società che evidentemente non riesce ad arrivare negli angoli bui di queste sofferenze umane, fatte di una vita dove alla fine, si tenta solo di sopravvivere.
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