Terme di Acqui, conclusa una nuova riunione

ACQUI TERME- Si è conclusa  oggi la prima fase della consultazione in sede sindacale riguardante il licenziamento collettivo dei 25 lavoratrici e lavoratori di Terme di Acqui spa.

I sindacati hanno avanzato una proposta che, se messa in atto, vedrebbe un abbattimento dei costi che va ben oltre quelli derivanti dalla trasformazione dei contratti dei dipendenti.

Questo sarebbe possibile mediante l’utilizzo della banca ore, e strumenti di flessibilità utili per coprire i picchi di lavoro e i momenti di chiusura. Inoltre, per le istituzioni sarebbe fondamentale mettere in atto un percorso di formazione per i dipendenti che potrebbero essere interscambiabili in talune mansioni garantendo così il lavoro per tutti. Le forme contrattuali proposte, affiancate dall’utilizzo di un ammortizzatore sociale (il Fondo di Integrazione Salariale) per traghettare il periodo di emergenza, sono risultati efficaci in diversi contesti  dicono ancora  i sindacati -superando i periodi di crisi, sia a livello locale che nazionale.

La proposta non è stata però accolta positivamente  dall’azienda.

 L’utilizzo della flessibilità dicono i rappresentanti sindacali – è evidentemente la SOLUZIONE e se questo non è stato compreso dalla proprietà, dagli avvocati e dalla stessa Confindustria riteniamo che ci sia o una mancanza di volontà di proseguire nella attività