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Cronaca

L’Italia è “a secco”: a rischio le colture nei campi

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L’Italia è a secco ed il mix di “caldo africano in grande anticipo e prolungata siccità” rischia di essere fatale per le colture nei campi, soprattutto per i cereali.

E’ Coldiretti a lanciare l’allarme su un problema diffuso, invitando a non disperdere l’acqua, in un momento in cui l’anticiclone “Hannibal” sta portando temperature tipicamente estive a metà maggio, in un 2022 che finora ha peraltro fatto registrare precipitazioni dimezzate. E’ questo un momento molto delicato per il comparto agricolo, dove – per esempio – spiegano gli esperti – il mais sta iniziando la sua crescita e con temperature superiori ai 30 gradi la pianta va “in blocco” per evitare la disidratazione. L’altro osservato speciale è il riso, le cui semine si avviano verso la conclusione, con notevoli difficoltà di irrigazione da parte degli agricoltori a causa della mancanza di acqua.

Acqua che nei primi quattro mesi del 2022 in media si è attestata a quasi il 60% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con risorse idriche attualmente immagazzinate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve inferiori al 52% rispetto alla media del periodo 2006/2020. E poi c’è il Grande Fiume, letteralmente irriconoscibile: il Po, al Ponte della Becca è sceso a -2,7 metri rispetto allo zero idrometrico, più basso che a Ferragosto di un anno fa. Tutta la Pianura Padana soffre con uno spettro che incombe più che mai e cioè che sia minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

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