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Cronaca

Da domani scatta l’obbligo di green pass nei luoghi al chiuso

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Una gimkana tra regole da mandare a memoria e normative legate alla tutela della privacy per gli italiani, quando – da domani – l’estate dello “Stivale” si tingerà di verde, colore che però non significa affatto un “via libera a tutti”.

Un’altra prova quindi per la popolazione che, continuamente aggiornata sui preoccupanti numeri legati alla variante delta – nuovamente in crescita nel sud est asiatico dove la campagna vaccinale non è praticamente partita – è informata pure del fatto che essere vaccinati non significa essere immuni dal virus. Lo si può contrarre, in forma decisamente meno impattante sul fisico, certo, ma la soglia di prudenza e di rispetto delle regole non va abbassata.

I dati del monitoraggio settimanale danno, in Italia, un andamento dei contagi e dei ricoveri meno aggressivo, ma la linea segnata dal governo va ormai nella direzione di spingere alla vaccinazione quante più categorie possibili. In serata si sapranno con precisione le modalità di applicazione del green pass ad insegnanti e personale scolastico che, fino ad oggi, non si sono vaccinati (a meno che, con il rientro in classe, non vogliano sottoporsi a 2/3 tamponi a settimana) mentre per gli studenti resta la possibilità di farsi inoculare il vaccino su base volontaria. Quel che è certo è che da domani quanti vorranno entrare e consumare un pasto seduto, al chiuso, in un bar o un ristorante – ma anche chi vorrà andare al cinema, al teatro, in un museo, in uno stadio, in palestra, in una piscina al coperto o assistere ad uno spettacolo al chiuso dovrà avere con sé la certificazione verde che attesti la vaccinazione almeno con una dose o che si è guariti dal Covid da non più di sei mesi o, ancora, che si è negativi al tampone eseguito entro 48 ore. E se, al momento, per non guastare la festa ai vacanzieri l’obbligo green pass dovrebbe scattare dal prossimo 1° settembre per prendere traghetti, aerei o treni – esclusi per ora quelli regionali, bus e metro, dove il controllo è praticamente impossibile – restano invece col cerino in mano ristoratori e baristi – così come tutti gli altri esercenti che operino al chiuso – i quali avranno l’onore di controllare che chi entra abbia il Qr Code in regola. Con un distinguo: se non ci si siede e si consuma al bancone, si può stare all’interno del locale anche senza il pass. Secondo le ultime informative chi ometterà il controllo per tre volte “in giornate diverse” subirà la chiusura dell’esercizio fino a 10 giorni. Chi sgarra (titolari delle attività e chi prova ad entrare senza essere in regola), potrà essere sanzionato dai 400 ai 1000 euro. E poi c’è il nodo del personale delle attività che da domani chiederà il green pass, come camerieri, baristi, istruttori di palestre e piscine, personale di musei, cinema e teatri.

Il Governo potrebbe introdurre anche per loro l’obbligo di possedere il certificato verde a partire dalla seconda metà di agosto, con notevoli difficoltà per gli esercenti che, nei giorni clou delle vacanze, non avrebbero a disposizione i dipendenti più giovani non immunizzati. Un’altra categoria, quella degli albergatori, è su tutte le furie perché stanno cadendo pesanti disdette da parte dei clienti che avevano prenotato per tempo le proprie vacanze e ora sono in difficoltà con il pass: Federalberghi chiede l’esenzione per chi ha già prenotato e non solo per il pernottamento, ma anche per la prima colazione, il pranzo e la cena. Intanto, mentre la Conferenza delle regioni ha dato il via libera al protocollo d’intesa sul prezzo calmierato dei tamponi che a breve il commissario Figliuolo firmerà con farmacisti e strutture sanitarie private – in vigore fino al 30 settembre – il Green Pass diventa accessibile anche per gli italiani che si sono vaccinati all’estero, tramite una circolare della Salute che ha riconosciuto valide le immunizzazioni fatte oltre confine, utilizzando uno dei quattro prodotti autorizzati nell’Ue. Così come da oggi avrà diritto al Green Pass chi non si è potuto immunizzare per motivi di salute. E chi vuole andare in vacanza all’estero? Meglio avere effettuato due dosi di vaccino, anche se le regole variano da paese a paese.

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