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Cronaca

Associazione Idea Alessandria: “Una storia finita bene. Ma quanti ancora così?”

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ALESSANDRIA – Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza raccolta dall’Associazione Idea di Alessandria, di un cittadino disabile, Domi, che per 20 giorni è rimasto bloccato in casa perché l’ascensore dello stabile Atc in cui vive è rotto.

Giovedì 10 agosto abbiamo fatto ciò che sappiamo far meglio: aiutare le persone in difficoltà.
Vi vogliamo raccontare di Domi, bravo ragazzo, vive in un alloggio al primo piano di un complesso residenziale di Via Della Palazzina, 108 di proprietà ATC al Quartiere Cristo di Alessandria, e usa la sedia a rotelle. Ha una vita autonoma, amici. Si descrive come “un vagabondo”, e dice che ama svegliarsi presto e farsi lunghe passeggiate. Tutto questo finisce quando, sfortunatamente, l’ascensore per raggiungere il suo appartamento si guasta. Non è la prima volta che succede, l’apparecchio è vecchio e fa i capricci. Domi e i suoi amici, i vicini di casa, attivano immediatamente l’assistenza e i proprietari chiedono la sostituzione del pezzo guasto, per la quale ci vorrà oltre trenta giorni. Il Condominio fa un appello sui social perché si trovi una soluzione. Qualcuno, “tagga” l’associazione IDEA.
Il nostro direttivo cerca di capire la situazione. Avverte le istituzioni, che immediatamente si adoperano per capire per quale motivo a Domi sia stato assegnato, dalla Regione, illegittimamente un appartamento al primo piano. Dopotutto, la Legge è chiara. Poi provvede a seguire il percorso fatto, per garantire che il pezzo da riparare arrivi il prima possibile. Ma siamo a metà agosto, il modello è fuori produzione da qualche tempo, e l’Agenzia ragionevolmente non riesce ad assicurare tempistiche rapide. Allora, come sempre, con un po’ di creatività e ingegno, contattiamo Provincia, Croce Rossa Italiana, e CISSACA. La soluzione: attivare un servizio di assistenza sociale in concerto con il Comune di Alessandria e gli altri enti, per garantire a Domi, nel frattempo delle riparazioni, di poter uscire di casa.
Andiamo a casa di Domi. Lascio la sedia a rotelle nell’ingresso, e mi alzo in piedi. Proviamo a fare gli scalini, fino al suo appartamento. Domi ci aspetta, ci offre un po’ d’acqua scherzando che forse il vino sarebbe meglio: “non fa ruggine come l’acqua”. Ci racconta cosa gli è successo, come vive, chi viene a trovarlo e in queste settimane gli ha dato una mano. Ci racconta che non sa più cosa fare. Gli spieghiamo la situazione, gli diciamo chi siamo e cosa facciamo per le persone con disabilità, cosa abbiamo pensato di fare per riportarlo ad essere autonomo. Domi ascolta tutto, cerca di comprendere ogni virgola, chiede quanto costa. Ma è gratis. Accetta, perché non ce la fa più a restare prigioniero dell’appartamento. Gli dico che bisogna fare dei numeri di telefono, ma mi dice che vuole essere lui a chiamare. Rispetto la sua autonomia, rispecchiandomici. Allora glieli scrivo, dicendogli che quando è pronto, li potrà chiamare. Ci accompagna alla porta, gli prometto che saremmo tornati a trovarlo per sapere come va.

Dobbiamo ringraziare molto il Comune di Alessandria, che ha interpellato ATC – Regione Piemonte e ha evidenziato le enormi incongruenze con il diritto alla casa e l’assegnazione di Domi nello specifico, uno dei tanti pasticci burocratici, ed evidenziato la necessità dello stanziamento di fondi da parte del Governo per ristrutturare gli alloggi destinati a persone in difficoltà, quanto la costruzione a nuovo di strutture comode e all’avanguardia, accessibili. Ringraziamo la Provincia, che ha indagato per noi e con noi, che delle rilevazioni del Comune ne ha fatto una prima tappa di un percorso per rivedere le tante cose che non vanno. Grazie infinite a CISSACA e Croce Rossa, per l’impegno che svolgono ogni giorno. Ringraziamo, inoltre, ATC per la maturità e l’impegno, la responsabilità profusi per ascoltare le nostre richieste in linea con il lavoro enorme che è stato fatto a “Casa Anziani”.
La storia di Domi è una delle tante che nell’ultimo anno abbiamo contribuito a risolvere. Una storia finita bene. Ma quanti ancora così?

Resteremo a fianco delle istituzioni, per guidarle e contribuire a migliorarle. Per Domi e per tanti altri come Lui, come NOI.

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