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Alessandria

Museo della Gambarina di Alessandria: gli appuntamenti di settembre

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Sabato 18 settembre alle ore 18 presso il Museo Etnografico della Gambarina si terrà la presentazione del libro “Farfalle nella tormenta – I racconti del Conte vol.1” di Simo Robotti.

Si tratta di una serie di racconti, ambientati in epoca vittoriana, con sapore di mistery, giallo e rosa e un protagonista, il Conte Atlas, investigatore e avventuriero. Un personaggio complesso e affascinante, caratterizzato dai suoi tormenti e dal suo bastone d’avorio. I racconti del Conte Atlas hanno avuto anche alcune letture in radio BBSI durante la trasmissione “La mia cara Alessandria” curata da Piercarlo Fabbio, che presenterà il libro. Una lettura per tutti con un protagonista tutto da scoprire ed una serie di personaggi che attrae a prima vista.

Museo Della Gambarina

Giovedì 23 settembre alle ore 21 il salone multimediale del Museo Etnografico “C’era una Volta” in piazza della Gambarina ospiterà la conferenza “Alessandria una città ed una provincia Templare, i 15 cavalieri che giurarono fedeltà a Guillaume de Beaujeu” studi fatti sul Rotolo di Sion” del dr. Fernando Caputi, storico e archeologo e paletnologo e direttore nazionale CISREI.

L’evento vedrà la partecipazione del prof. Albert Hauf, docente di Storia Medievale all’Università di Barcellona, e del prof. Erwig Wolfram, docente di Storia Medievale all’Università di Vienna. Il prof. Albert Hauf si è laureato in Filologia Romanza nella Università di Barcellona e nel 1964 venne chiamato all’Università di Cardiff (Galles) come lettore di spagnolo e catalano, rimanendovi poi come professore e quindi come cattedratico di Studi Hispanici; dal 1992 ha diretto differenti progetti di ricerca finanziati dal Ministero della Cultura spagnolo e dal Dipartimento di Cultura valenzana, in particolare sulla letteratura del Secolo d’Oro valenzano.

Il prof. Erwig Wolfram si interessa principalmente di la storia medievale e negli anni sessanta del Novecento ha dato avvio a una corrente della storiografia, capace di rivoluzionare gli studi sulle etnie germaniche; corrente oggi vede quale massimo esponente Walter Pohl (Le origini etniche dell’Europa), suo allievo; al 1983 al 2002, Wolfram ha diretto l’Istituto austriaco di ricerche storiche (Instituts für Österreichische Geschichtsforschung).

Guillaume de Beaujeu, talvolta italianizzato in Guglielmo di Belgioia è stato il 21º Gran Maestro dei Cavalieri templari dal 1273 al 1291; nato nella regione di Beaujeu in Francia da un importante famiglia nobile imparentato con il re Luigi IX di Francia e Carlo I d’Angiò, re di Sicilia, entrò nell’Ordine Templare all’età di 20 anni, iniziando come comandante Templare nella provincia di Tripoli nel 1271 e dal 1272 di quella di Apulia e Sicilia; venne eletto Gran Maestro dell’Ordine Templare il 13 maggio 1273, e giunse in Terra Santa nel settembre del 1275 a San Giovanni d’Acri, essendo stato nel frattempo chiamato da papa Gregorio X ad assistere al Concilio di Lione II; nel 1279 entrò in conflitto con Ugo III di Cipro, il quale confiscò i beni dei Templari sull’isola, ma il distaccamento Templare a Cipro durò circa 20 anni e il problema di risolse solo quando Jacques de Molay divenne Gran Maestro dell’Ordine.

Venerdì 24 settembre, infine, sempre dalle 21 il salone multimediale del Museo Etnografico “C’era una Volta” in piazza della Gambarina ospiterà la presentazione dell’opera di esordio “Horn please. Viaggio nel paese dei Maharajà”, di Simonetta Gorsegno che nell’occasione dialogherà con Gianni Cellè. L’India, da tempo sognata, si rivela come un incantesimo inspiegabile dentro cui è piacevole cadere, ma una volta entrati non c’è via d’uscita, proprio come in un cerchio magico, in cui ruota la società indiana accecata di spiritualità e presidiata da un Dio declinato in infinite forme e reincarnazioni, disseminato nella natura, sotto forma di animale o nascosto tra le colonne di un tempio. L’India, in un primo momento, parrà priva di logica agli occhi dell’incantata turista. La destabilizzerà salvo poi ammaliarla, per quel concentrato di contraddizioni di cui quasi mai riesce a cogliere il senso profondo. Non le resterà altro da fare che introiettarle come se fosse un grande assurdo spettacolo che si presenta al finestrino dell’automobile su cui viaggia, fino a quando con il passare dei giorni le immagini affastellate di questo strano paese diventeranno più chiare e
decifrabili, come la tela imbrattata dal pittore si trasforma in un dipinto. L’autista gioca un ruolo chiave nella storia. Lo stretto contatto con lui, malgrado i suoi madornali difetti, descritti non senza ironia, contribuisce a trasformare l’avventura di viaggio in esperienza di vita. Nonostante alcuni lati del carattere di Lok siano per la turista difficili da sopportare, non tutto di lui è da buttare. Anzi, grazie a Lok, sarà invitata a una cena particolare, a casa di parenti. Entrerà così in contatto con l’autentico sapore della tradizione indiana.

SI RACCOMANDA LA PRENOTAZIONE TELEFONANDO ALLO 0131 40030 – Dal 6 agosto 2021 l’accesso a musei e altri
istituti e luoghi della cultura, nonché a mostre, è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19 (con l’eccezione dei soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e dei soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica). Gli spettacoli aperti al pubblico sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati, assicurando il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori non abitualmente conviventi, sia per il personale.

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