La buona notizia registrata nelle ultime ore è che, nonostante l’indice Rt nazionale sia leggermente risalito da 0,82 a 0,85 (mentre l’incidenza nazionale dei casi scende dai 152 settimanali ogni 100.000 abitanti a 146), la campagna vaccinale sotto l’impronta del generale Figliuolo è invece decollata, tagliando – ieri, giovedì 29 aprile – il traguardo delle 500.000 vaccinazioni al giorno. Se questa media verrà mantenuta, l’immunità di gregge per gli italiani potrebbe arrivare entro settembre.
“Grazie alle donne e agli uomini del Servizio Sanitario Nazionale e a tutte le istituzioni per il gran lavoro di squadra – ha scritto sui social il ministro della Salute Roberto Speranza -. Il vaccino è la vera strada per uscire da questi mesi così difficili”. Migliora, di fatto, la situazione generale del rischio pandemico in Italia, con nessuna regione a rischio alto ed un Piemonte che eccelle – con un record di 47.000 somministrazioni al giorno, comunicate ieri all’Unità di Crisi regionale – e con lo stesso premier Mario Draghi che in serata ha telefonato al governatore Alberto Cirio per complimentarsi personalmente per l’efficienza dimostrata dal Piemonte nelle vaccinazioni. “Se ci verranno garantite le forniture per tenere questi livelli – hanno aggiunto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – siamo in grado di fare più di un milione di vaccini al mese, che, sommato al milione di persone che nella nostra regione hanno già ricevuto almeno una dose, significa riuscire a mettere in sicurezza in meno di tre mesi tutti i piemontesi”.
Intanto, cambia nome il cosiddetto “Green pass”, tacciato di non tutelare la privacy dei cittadini e si chiamerà Certificato Eu Covid-19: includerà i dati dei cittadini inclusi i vaccini autorizzati dall’Ema o i certificati di guarigione, inclusi i test negativi al Covid-19: lo ha approvato il Parlamento europeo e, anche se non ci sono ancora notizie certe in merito, potrà essere valido da giugno.
