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Cronaca

Strage Quargnento, reati minori: 4 anni e 6 mesi a Vincenti, 4 anni a Patrucco

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4 anni e 6 mesi per Giovanni Vincenti e conferma della pena di primo grado a 4 anni per Antonella Patrucco. Si è concluso così questo pomeriggio in corte d’assise a Torino, il processo d’appello per i due coniugi già condannati a 30 anni per la strage di Quargnento.

I 6 mesi comminati in più a Vincenti riguardano il riconoscimento, stralciato in primo grado, del reato di calunnia nei confronti di Giacinto Valinotto, il vicino tirato in ballo subito dopo la strage, come presunto autore del crollo della cascina di Quargnento che causò la morte di tre vigili del fuoco.

I due dovevano rispondere del primo filone d’inchiesta, quello per i reati meno gravi, ossia del crollo, truffa all’assicurazione, lesioni aggravate e calunnia.

Soddisfazione a metà per i difensori di Giovanni Vincenti, gli avvocati alessandrini Lorenzo Repetti e Vittorio Spallasso, per la dichiarazione di inammissibilità del ricorso della procura di Alessandria, riguardo al riconoscimento delle attenuanti generiche. I due legali, hanno comunque già fatto sapere che non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza, ricorreranno in Cassazione.

Nella loro arringa, Repetti e Spallasso, hanno ancora una volta spiegato alla corte che nel loro assistito non vi è mai stata alcuna volontarietà di uccidere, riconducendo il capo d’imputazione a una colpa grave, ma non al dolo, tesi invece confermata dalla procura torinese, secondo la quale la coppia, con il comportamento adottato, aveva accettato il rischio che i soccorritori quella notte andassero incontro ad un pericolo.

Il procuratore generale Marcello Tatangelo, aveva chiesto per Vincenti una condanna a 4 anni e 9 mesi e sempre a 4 anni per la Patrucco.

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