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Valenza

Lucio Randazzo: il pugile valenzano si racconta

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La sua tenacia e determinazione ricordano molto Chuck Wepner, il pugile statunitense che ispirò il “Rocky” ideato da Sylvester Stallone e che, il 24 marzo 1975, passò alla storia per essere riuscito a resistere al campione Muhammad Ali fino all’ultima ripresa, perdendo poi per K.O. Stiamo parlando di Lucio Randazzo, pugile valenzano che il 20 marzo 2020, a Mantova, concorrerà per il titolo italiano superleggeri contro Arblin Kaba.

Il pugile valenzano Lucio Randazzo durante un incontro.

A poco più di un mese dall’incontro, ho incontrato Lucio per fare due chiacchiere e scoprire qualcosa in più su di lui, come il momento in cui è nata la sua passione per la Boxe.

La mia passione nasce a circa 3 anni, quando dopo essere entrato in un negozio di giocattoli vidi un mini sacco con un piccolo paio di guanti da boxe e me li feci subito comprare. Il primo approccio sportivo con la Boxe arrivò invece all’età di 8 anni, ma per problemi di salute iniziai a praticarla seriamente solo a 15 anni. Dopo due mesi di allenamento esordii da dilettante, diventando Campione Regionale Esordienti”.

Quindi non hai mai praticato nessun altro sport?

In realtà si, mi piace lo sport in generale e ho provato atletica, a giocare a rugby e a calcio, ma il mio cuore batte solo per la nobile arte”.

Hai qualche aneddoto legato alla Boxe da raccontarci?

Certo, ricordo molto bene la prima volta che entrai in palestra, appunto a 8 anni. Guardai in faccia l’uomo che sarebbe diventato il mio allenatore, Adriano Gadoni e dissi subito che sarei diventato un professionista e un campione. Come reazione, lui scoppiò a ridere, dicendomi di iniziare con il cambiarmi e indossare pantaloncini e maglietta per allenarmi, il resto si sarebbe visto in seguito”.

A quanto pare hai mantenuto la promessa perché nel 2016, a 24 anni, hai ottenuto il tuo primo titolo italiano davanti al pubblico della tua città natale, Valenza.

Quello è il mio ricordo sportivo più bello! Vincere un titolo italiano è una grande emozione per qualsiasi sportivo, ma farlo davanti ai propri concittadini lo è ancora di più! Però, c’è anche un altro ricordo, più recente, a cui sono molto legato; quello del 14 settembre 2019 quando, dopo un’esibizione di 6 round contro Massimiliano Ballisai, mentre ero ancora sul ring chiesi alla mia compagna di sposarmi, davanti a 300 persone.

Insomma, una vita molto impegnata!

Effettivamente ho pochissimo tempo libero. Tre ore al giorno le dedico ad allenarmi e quattro al bar della stazione di Alessandria dove lavoro come barista (ne approfitto per salutare tutte le mie colleghe e la direttrice Valentina, sempre disponibili perché io possa affrontare al meglio i miei impegni sportivi), mentre quelle che rimangono le divido tra la mia famiglia e gli impegni da Personal Trainer di pugilato. Fortunatamente anche la mia compagna Sabrina è pugile, quindi questo ci permette di passare qualche ora in più assieme in palestra, mentre ci alleniamo”.

All’inizio abbiamo accennato al tuo prossimo, importantissimo incontro, valido per il titolo di campione italiano di superleggeri del 20 marzo. Raccontaci le tue sensazioni.

Nonostante i due infortuni subiti nel 2019, quello alla mandibola e quello alla schiena, devo dire che sto molto bene, sia mentalmente che fisicamente. Mi sto preparando con doppie sessioni di allenamento giornaliere e non vedo l’ora di salire sul ring per dimostrare, ancora una volta, quello di cui sono capace”.

Allora, non ci resta che farti un grosso in bocca al lupo e lasciarti queste ultime righe per dirci quello che vuoi tu!

Grazie, crepi il lupo! Vorrei approfittarne per invitare più persone possibili ad avvicinarsi a questo magnifico sport, che non è assolutamente violento e grazie al quale si imparano valori come la lealtà e il rispetto per il prossimo; inoltre, è uno dei più completi a livello di preparazione fisica ed è molto indicato per allontanare ansia, stress e negatività. In poche parole, è uno sport che può cambiarti la vita e a chi sta leggendo ci tengo a dire che non bisogna per forza combattere e fare gare per ottenere effetti benefici dalla Boxe. Perciò, vi aspetto tutti in palestra ad Alessandria, per farvi provare l’ebrezza della nobile arte!”.

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