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Politica

M5S Piemonte: “Dalla giunta Cirio non un centesimo per il caro bollette”

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Questa la nota del gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte.

I cittadini e le imprese del Piemonte sono in grave difficoltà per il “caro bollette” ma dalla Regione non riceveranno neanche un centesimo. Ci saremmo aspettati una variazione al bilancio di ben altro peso rispetto a quella prospettata dalla Giunta Cirio, senza fondi e risorse per sostenere milioni di piemontesi in difficoltà. L’incremento dei costi legati alle utenze di luce e gas, negli ultimi mesi, è stato impietoso: tra il primo luglio 2021 e il 30 giugno 2022, nonostante gli aiuti previsti dal Governo, le spese medie per una famiglia sono aumentate dell’83% per la bolletta della luce rispetto all’anno precedente, mentre la stima relativa alla bolletta del gas vede un +71%. Aumenti insostenibili per tutti, soprattutto dopo il periodo di forte crisi economica che ha contraddistinto il biennio della pandemia Covid, ma che sembrano non interessare minimamente a Cirio. Domani ne chiederemo conto con un’interrogazione in Consiglio Regionale, sperando che si possa fare un passo indietro per dare una mano ai piemontesi. Per farlo non servirebbe peraltro inventarsi nulla, basterebbe seguire l’esempio di altre Regioni italiane, anticipando nuovi aiuti governativi intervenendo per tempo. Dalle detrazioni sull’IRPEF ai ristori dei costi energetici in base al reddito, dai contributi a fondo perduto per l’efficientamento energetico ai finanziamenti a tassi agevolati per piccole e medie imprese, sono numerose le possibilità d’intervento in capo alla Regione. Un segnale positivo sarebbe stato quello di scorrere totalmente le graduatorie per i voucher scuola, invece che farlo solo parzialmente. I soldi ci sono e basta guardare il bilancio, con alcune voci che in questo momento non rappresentano proprio una priorità. Come se non bastasse, Cirio ha trovato anche il tempo per sbeffeggiare pubblicamente migliaia di cittadini che ricevono il reddito di cittadinanza –  una misura percepita per due terzi da anziani, minori e disabili e che sostiene lavoratori con un reddito da fame – definendoli come “quelli che stanno sul divano a guardare le serie di Netflix”. Forse, se la Regione facesse funzionare i centri per l’impiego, sul divano non ci starebbe nessuno. Vada a dire alle persone che non riceveranno aiuto. Invece di deridere i più deboli, la Giunta Cirio pensi ad un modo per farli arrivare alla fine del mese.

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