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Sanità

I sanitari precari chiedono di essere assunti. Aperto tavolo in Regione Piemonte

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La sanità piemontese ha bisogno di prendere fiato e può farlo solo con una serie di assunzioni 1137 quelle a tempo indeterminato annunciate dallo stesso presidente della Regione poco più di un mese fa – che tamponino in piccolissima parte una carenza diffusa del personale sanitario, psicologicamente provato da orari e condizioni di lavoro estenuanti.

Se infatti, come segnala da tempo il Nursing Up, sono almeno 5000 i sanitari – tra infermieri e Oss – necessari a dare tregua e giusta dignità ai lavoratori di questo comparto, non si vede però la svolta concreta in termini di assunzioni. Ancora ieri le sigle sindacali Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fp, Nursing Up, Fials e Fsi Usae hanno avviato un tavolo permanente in Regione proprio sul tema delle stabilizzazioni, chiedendo una risposta entro fine maggio per quei troppi precari per i quali palazzo Lascaris – dicono le associazioni di categoria – devono trovare le risorse.

Nell’Alessandrino si registra una fotografia simile al disagio generalizzato: negli ultimi 2 anni si sono persi 400 operatori sanitari e ne sono stati assunti solo 152. Pure i contratti – sottolineano i sindacati – continuano ad essere precari e la richiesta è chiara: assunzione a tempo indeterminato per tutti i sanitari che hanno prestato servizio dall’inizio della pandemia e che abbiano maturato almeno 18 mesi di lavoro.

Restano fuori, ad oggi, gli amministrativi, che servono anch’esse come figure ma che non rientrano in nessuna normativa, ad accezione del concorso. Prossimo incontro in Regione per discutere di questa vertenza: il 17 maggio, quando il governatore del Piemonte dovrà esprimersi sull’utilizzo delle risorse da ricavare dal rinnovo degli appalti di quelle società che gestiscono le reti idroelettriche: si tratterebbe di almeno 120 milioni di euro da poter impiegare nelle assunzioni, a partire dal 2024.

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