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Cronaca

Tortona, sfratto di Fatima Khone e del figlio. Il presidio: “Il giorno della vergogna”

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DEL PRESIDIO PERMANTENTE DI CASTELNUOVO SCRIVIA

Alle 9.30 del mattino, l’Ufficiale giudiziario, accompagnato dalla proprietaria, Armella Maria Assunta e dall’avvocata, si è presentato presso l’alloggio di via Calvino 10 abitato da Fatima Khone e suo figlio, per procedere allo sfratto.

Via Calvino è stata chiusa al traffico. Erano presenti, in forze, carabinieri, polizia municipale, Digos di Alessandria, servizi sociali del Comune di Tortona e un gruppetto di tre donne amiche della proprietaria, non si sa bene a che scopo!

Comunque, dispiegamento inutile e dispendioso, soprattutto per le nostre tasche; inutile, perché l’accordo per evitare lo sfratto era già stato fatto il giorno precedente tra il CISA e l’inquilina, per cui l’uscita dall’abitazione è stata volontaria.

Il problema che si è presentato è stato relativo alla mobilia della sig.ra Fatima, che la proprietà pretendeva che fosse portato via entro 15 giorni, in caso contrario il tutto sarebbe stato conferito alla discarica. Una cattiveria in più, risolta, dopo ore di discussione, con l’impegno dei servizi sociali di collocarli in un deposito comunale.

Nei giorni scorsi, il Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia aveva interessato, con una lettera, anche Prefetto e vice-prefetto di Alessandria. Aveva evidenziato, come ampiamente documentato dall’Asl di Alessandria e da un’ordinanza del Comune di Tortona, rimasta inapplicata, che la proprietaria dell’alloggio in questione, non aveva ottemperato al risanamento dello stesso, per cui l’inquilina, Fatima Khone, è stata costretta, dopo aver perso il lavoro a seguito della pandemia, a vivere, per mesi, in quello stesso alloggio che presentava gravi carenze igienico-sanitarie: muri ricoperti di muffa, a seguito di infiltrazioni dal tetto, mancanza di acqua calda (!), corrente elettrica ad intermittenza (verbale di ispezione dell’Asl del 10/2/2021, diffida per “inconveniente igienico sanitaro” dell’amministrazione comunale recante la data del 3 marzo 2021, con intimazione a provvedere entro 30 giorni, cosa non avvenuta). A questo punto siamo! Tredici mesi di affitto non pagato? Qui, le questioni sono ben altre!

Sì, il 23 dicembre è stata la giornata della vergogna per Tortona.

Ci sono delle responsabilità precise in tutto questo e non le vogliamo sottacere: in primo luogo, una responsabilità dell’ATC, che, nonostante gli alloggi vuoti, non procede alle assegnazioni e neppure al risanamento; poi, dei servizi sociali del Comune di Tortona, che avevano garantito un alloggio per l’emergenza abitativa alla signora Fatima entro fine anno, e, adesso, il termine è stato spostato a febbraio; e anche del Comune di Tortona che aveva inviato una diffida alla proprietaria dell’alloggio di via Calvino il 1 marzo di quest’anno dando 30 giorni di tempo per “eliminazione degli inconvenienti riscontrati..”, a cui non è seguito più nulla.

Per chiudere, chiediamo che, almeno, le istituzioni preposte garantiscano che l’alloggio di via Calvino 10 non venga ri-affittato alle condizioni esistenti. Da parte nostra, saremo vigili affinchè ciò non accada.

STOP SFRATTI!

CASE PER TUTTI, SFRATTI PER NESSUNO!

CHI TOCCA UNO, TOCCA TUTTI!

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