Entra in contatto con noi
Pubblicità
Post AD
Pubblicità
Post AD

Cronaca

Genova: si ribella con violenza a un controllo di Polizia, arrestato

Pubblicato

il

GENOVA – La Polizia di Stato ha arrestato ieri pomeriggio, mercoledì 17 febbraio, un cittadino nigeriano di 34 anni per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e per rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.

Una volante del Commissariato di Cornigliano, durante il regolare servizio di pattugliamento, ha fermato il 34enne per un normale controllo di Polizia.

L’uomo però, con fare agitato e poco collaborativo, si è rifiutato di fornire le proprie generalità, né tanto meno di consegnare  un documento di riconoscimento perché, a suo dire, la Polizia non aveva il diritto di fare controlli su di lui.

Considerato lo stato di agitazione del 34enne gli agenti hanno cercato di tranquillizzarlo con la dovuta professionalità spiegandogli che era un semplice controllo di Polizia e che sarebbe terminato, con la sua collaborazione, in pochi minuti.

Nonostante ciò, il 34enne ha continuato a rivolgersi agli operatori con fare aggressivo e minaccioso e quando questi ultimi gli hanno nuovamente chiesto di fornire i documenti, l’uomo si è scagliato contro di loro sferrando diversi calci.

È nata così una concitata colluttazione durata alcuni minuti durante la quale il 34enne si è  sganciato il cinturino dell’orologio in metallo di grosse dimensioni che aveva al polso, facendolo scivolare sulle nocche col chiaro intento di utilizzarlo come un “tirapugni”.

Per fortuna gli operatori, anche grazie all’aiuto di un’altra volante intervenuta in loro soccorso, sono riusciti a fermare la furia dello scatenato nigeriano.

I poliziotti, di cui uno refertato con prognosi di 7 giorni per trauma contusivo alla mano destra, hanno poi  accompagnato l’uomo in Questura dove è stato tratto in arresto.

Fissata per questa mattina la direttissima.

Perseguita i vicini dal 2013 e nonostante i domiciliari, continua a minacciarli. Arrestato

Rapallo, ieri

Ieri, i poliziotti del Commissariato di Rapallo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un rapallese di 57 anni, resosi responsabile di atti persecutori e già gravato dalla misura degli arresti domiciliari per lo stesso reato.

L’uomo, che non è nuovo a questi tipi di comportamenti, dal 2013 ha cominciato a prendere di mira due coniugi residenti nel suo stesso caseggiato tormentandoli senza motivo con insulti e minacce, spesso commesse brandendo coltelli, falci ed altri attrezzi pericolosi, comportamenti poi denunciati alla Polizia per i quali era stato condannato e allontanato per qualche tempo. Rientrato nella propria abitazione di Rapallo nel dicembre 2019, agli arresti domiciliari per analoga condanna, questa volta ai danni di un vicino di Cogorno, il 57enne non ha modificato in nessun modo il suo atteggiamento ed ha rivolto nuovamente le aggressioni verbali e le vessazioni nei confronti delle sue prime vittime, le quali sono ripiombate in un persistente stato di paura che li ha costrette a modificare totalmente le loro abitudini di vita, limitando le uscite nel timore di incontrarlo. La coppia ha chiesto aiuto nuovamente ai poliziotti del Commissariato di Rapallo i quali, dopo aver avuto conferma dei comportamenti persecutori anche dagli altri vicini di casa, hanno ritenuto necessario richiedere all’A.G. una misura restrittiva più severa che ponesse fine alle vessazioni non più tollerabili, misura ottenuta in breve tempo ed eseguita ieri. I suoi nuovi vicini di casa ora sono i detenuti del carcere di Marassi.

Riconosciuti e denunciati dalla Polizia rapinatori di supermercati

Piazza Verdi, ore 21.45

Ieri sera, i poliziotti del Commissariato San Fruttuoso hanno denunciato per rapina impropria, in concorso tra loro, un 43enne e una 31enne conviventi, entrambi italiani pluripregiudicati per analoghi reati.

Gli operatori, mentre transitavano a bordo dell’auto di servizio, li hanno notati riconoscendoli come gli autori di una rapina perpetrata lo scorso 12 febbraio in un supermercato di via Archimede. Erano stati gli stessi agenti delle volanti, intervenuti allora, a estrapolare le immagini del circuito di videosorveglianza che avevano immortalato i due mentre occultavano la merce rubata sotto i vestiti e, dopo essere stati sorpresi, minacciavano di morte un dipendente asserendo di avere, nascosta sotto gli abiti, una pistola e si allontanavano facendo perdere le proprie tracce. La coppia, vestita con gli stessi abiti indossati il giorno della rapina, è stata riconosciuta senza dubbio dagli operatori e accompagnata in Questura per l’identificazione e la successiva segnalazione all’A.G.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pubblicità
Post AD
X