TORINO – Di certo non si può ancora parlare di normalità, ma la cinghia a Torino si sta allentando e al contrario di quello che avviene nei piccoli centri, nel capoluogo piemontese occorre tenere aperto più a lungo per evitare gli assembramenti della movida serale, che specie negli ultimi fine settimana di post lockdown, hanno creato situazioni particolarmente a rischio.
L’ultima parola spetterà al prefetto Claudio Palomba, che nelle prossime ore presiederà il tavolo del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, nel corso del quale verranno fatte le dovute considerazioni, valutando ciò che è accaduto negli scorsi weekend, soprattutto quando, alla chiusura dei cocktail bar, si erano creati assembramenti lungo le vie che costeggiano il Po.
Sorvegliate speciali saranno ancora una volta il quartiere di San Salvario, piazza Vittorio Veneto e tutta la Vanchiglia, ossia le zone maggiormente privilegiate dai giovani.
L’idea più papabile sarebbe quella di estendere almeno sino alle 2 l’orario di apertura dei locali e dei bar e di depennare l’ordinanza comunale che vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le 19.00.
A chiedere un allentamento delle maglie dei divieti è soprattutto Confesercenti, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera di richiesta in comune.
Intanto da venerdì sera ci sarà comunque una prima novità, con il debutto in lungo Po Cadorna della nuova area pedonale serale, che permetterà sia l’estensione dei dehors dei locali presenti, che maggiori distanze di sicurezza. Si tratta di una sperimentazione, con gli ingressi nell’area monitorati dai gestori, che dovranno anche sovrintendere all’utilizzo di sedie e tavolini. In loco a sorvegliare ci sarà anche personale privato di vigilanza. Se la sperimentazione registrerà risultati soddisfacenti, l’area pedonale sarà replicata anche in lungo Po Diaz
