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Cronaca

Coronavirus: l’appello dell’Ordine dei Medici di Torino

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TORINO – Riceviamo e pubblichiamo, qui di seguito, il comunicato stampa dell’Ordine dei Medici di Torino in merito alla situazione Coronavirus in Piemonte e all’ultimo Decreto del Consiglio dei Ministri.

Il Dpcm firmato oggi, che si pone l’obiettivo di contenere il contagio da Covid-19, è un atto di grande responsabilità da parte del Governo e impone a tutti la massima adesione alle norme enunciate . La misura richiede inevitabilmente maggiori sacrifici alla popolazione, sia in termini economici che di relazioni sociali, ma in questo momento è indispensabile per evitare danni gravissimi alla salute di tutti.

I dati di questa mattina riguardanti il Piemonte denunciano un notevole incremento dei ricoveri per pazienti affetti da COVID-19 rispetto a ieri: i ricoveri non in terapia intensiva sono aumentati di oltre il 100% in 24 ore, da 82 a 176. Il contagio sta dunque avanzando in modo esponenziale, con circa il raddoppio dei casi da un giorno all’altro.

Come Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino riteniamo pertanto necessario che tutto il Piemonte sia considerato zona rossa, per limitare ulteriormente le occasioni di incontro e di aggregazione. Siamo consapevoli che la richiesta è dolorosa e impone sacrifici alla popolazione, ma è a nostro avviso indispensabile per tutelare la salute di tutti.

È inoltre necessario che siano messe in atto e comunque rafforzate le misure a protezione dei medici e di tutti gli operatori sanitari, perché possano continuare la loro attività clinica in sicurezza per sé e per i pazienti. L’impegno che i medici ospedalieri e del territorio stanno dimostrando è encomiabile, tutti si sono messi “a disposizione dell’Autorità” senza remore e senza rivendicazioni, come prevede l’articolo 8 del Codice di deontologia medica in caso di epidemie.

Apprezziamo l’intenzione dell’assessore regionale Icardi di procedere già da oggi con nuove assunzioni e di riconoscere i sacrifici fatti dai medici, tutti in prima linea.

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