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Cronaca

Casa delle Donne, al vaglio altre strutture: “Più determinate che mai a ridare una Casa alla città”

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ALESSANDRIA – Non una di meno riporta l’attenzione sulla Casa delle Donne, uno spazio che negli ultimi quattro anni è stato un punto riferimento per le donne e per tutte le soggettività LGBTQ+.

Dalla pagina Facebook “Non una di meno Alessandria”

Dopo lo sgombero della sede all’ex asilo Monserrato lo scorso agosto, il sindaco Giorgio Abonante si era impegnato, con un documento firmato, ad entrare in possesso della struttura entro la fine di ottobre per poi procedere all’assegnazione. “Sono passati sei mesi da quel brutto giorno di agosto e in questo periodo l’interlocuzione con il Comune è proseguita ma, come appare chiaro a tutte/i coloro che continuano a chiederci quando riaprirà la Casa e a scriverci quanto ne sentono la mancanza, i risultati concreti non si vedono. – spiega l’associazione – In questi mesi ci siamo armate della pazienza che sapevamo ci sarebbe servita, abbiamo cercato di comprendere le tempistiche burocratiche, ma il dialogo con l’amministrazione ha portato alla luce ostacoli notevoli, primo fra i quali l’imbarazzante ostruzionismo da parte della Regione e in particolar modo della Commissaria incaricata, che pare non essere ancora riuscita a compilare un documento necessario alla prosecuzione dell’iter di presa in carico da parte del Comune”.

Nell’ultimo incontro del 25 gennaio scorso con l’assessore Laguzzi, l’associazione ha quindi preso in considerazione la possibilità di spostarsi all’interno di un’altra delle strutture pubbliche in disuso.Nonostante lo stallo a tempo indeterminato in cui versa l’ex asilo Monserrato, il Comune continua a dirsi disponibile e collaborativo nella ricerca di una soluzione. – continua l’associazione – Crediamo che i luoghi e le mura siano mezzi per raggiungere obiettivi e non feticci, per questo siamo disponibili a prendere in considerazione altre strutture, a condizione che si accelerino i tempi e si vada nella direzione di una soluzione entro la primavera. La riapertura della Casa, che sarà delle Donne ma anche di tutte le soggettività LGBTQ+, è la nostra assoluta priorità, e oggi come cinque anni fa siamo determinate ad ottenerla con ogni mezzo possibile”.

Intanto le volontarie di Non una di Meno continuano a ribadire la loro posizione riguardo la riapertura della Casa, che non può più essere rimandata. “Proprio in questi giorni diverse persone ci hanno segnalato che qualcuno sta ridipingendo di bianco l’entrata dell’ex asilo e ha tolto lo striscione con la scritta ‘Casa delle Donne’. Ci chiediamo se questa sia l’iniziativa privata di qualche cittadino paladino del decoro urbano turbato dai colori e dal messaggio che mandava quel portone, oppure se sia opera di qualcuno che agisce su mandato della Regione, o meglio della Commissaria Rizzo, che ad oggi risulta essere la responsabile della struttura. In ogni caso, a chi pensa che l’esperienza della Casa possa essere cancellata con un colpo di rullo (dato peraltro non troppo bene), diciamo di non cantare vittoria troppo in fretta. Vogliamo che sia chiaro alle istituzioni, e a chi in questo momento sta tentando con ogni mezzo di ostacolare la riapertura della Casa, che non intendiamo aspettare ancora molto tempo; questo periodo è diventato per noi occasione per ripensare, riprogettare e ricostruire l’idea di una Casa delle Donne e di tutte le soggettività LGBTQ+ insieme a tutt@ coloro che desiderano e desidereranno farlo insieme a noi e siamo più determinate e pronte che mai a ridare una Casa, un luogo sicuro di accoglienza, lotta, e autodeterminazione alla città”.

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