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Turismo e Ambiente

L’autunno porta con sé smog e una stretta sui diesel euro 5 nel Torinese

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Mai come quest’anno l’andamento climatico è in linea con un cambio di stagione che ha iniziato il suo percorso in queste ore – con l’arrivo di un anticiclone subtropicale – per manifestarsi appieno con l’equinozio d’autunno che, in questo 2020, non cadrà oggi ma domani, 22 settembre.

I mutamenti climatici ci hanno abituato ad estati sempre più lunghe e siccitose e, quella che stiamo per lasciarci alle spalle, verrà archiviata come la più bollente mai registrata in Europa da 112 anni con un’anomalia di addirittura 2,08 gradi rispetto alla media.

Gli effetti – come riporta uno studio della Coldiretti – si fanno sentire a settembre sui comportamenti di consumo, con un boom per i gelati e la frutta, ma anche con ripercussioni sull’ambiente, con la presenza ancora diffusa di insetti e zanzare. Un clima impazzito, che non si è dimenticato di presentare un altro conto salato di inizio autunno: quello con lo smog. Con la riapertura delle scuole, poi, il traffico veicolare è tornato al periodo pre-Covid.

A Torino si è registrato un lieve calo delle automobili rispetto al 2019 a favore dell’utilizzo di biciclette ma di un altrettanto significativo crollo dei mezzi pubblici (forse per la paura dei contagi). Sempre nel capoluogo di regione è arrivata la stretta sui diesel fino all’euro 5, in virtù di un’attenzione alla crisi climatica sollevata, ancora di recente, dagli attivisti di Extinction Rebellion, che si sono incatenati alla cancellata di Palazzo Reale in segno di protesta. Le limitazioni concordate dalla Regione con Torino e altri 22 comuni della provincia entreranno vigore dal prossimo 1° ottobre.

Le novità in vista per la stagione invernale sono significative: dopo quattro giorni consecutivi di sforamenti limite dei 50 microgrammi per metro cubo di Pm 10 nell’aria, il divieto di circolazione sarà esteso anche ai mezzi diesel Euro 5, dalle 8,30 alle 18,30: si parla di un totale di 320.000 veicoli circolanti in Piemonte, 164 mila dei quali sulle strade della provincia di Torino. Il Covid ha congelato solo lo stop stagionale delle auto diesel euro 4, che doveva scattare tra due settimane e fino al 31 marzo (anche perché il lockdown ha comportato per molti difficoltà economiche che non hanno consentito la sostituzione dei mezzi privati più inquinanti), mentre non cambia nulla per il semaforo che, da quest’anno, come previsto dall’accordo tra le Regioni del bacino padano del 2017, inasprisce i provvedimenti già dal primo livello di allerta.

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