Turismo e Ambiente

Termovalorizzatore a Novi Ligure: il centro-sinistra dice “No”

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Smaltire i rifiuti come quando la plastica era ancora un materiale sconosciuto e del cibo non si buttava niente è un sogno che ormai giace negli animi più remoti, in chi ancora crede nel ritorno alle “epoche d’oro” degli anni ’50 e ‘60. Ma con tutto questo spreco, che solo negli alimenti supera i 67 kg annuali, e le scorie delle fabbriche sempre maggiori, eliminare i rifiuti nel modo più corretto è diventata una sfida per tutta Italia.

E anche per Novi Ligure, dove è in corso da ormai 20 anni la battaglia sulla costruzione di un inceneritore, meglio chiamato termovalorizzatore, ovvero una struttura che converte il calore generato dalla combustione dei rifiuti in energia destinata ad altro uso. Una scelta sostenibile con un impatto ambientale bassissimo, come sostiene l’amministrazione comunale del centro-destra novese: la proposta, per l’appunto, faceva già parte del programma elettorale della Lega per ridurre la tariffa della Tari e un possibile aumento dei posti di lavoro, quasi 120.

Non è invece d’accordo il centro-sinistra, che accusa il Consiglio di “lentezza” per la raccolta “porta a porta”, nonostante i buoni risultati che sono stati riscontrati in tutti i centri zona del bacino del Basso Piemonte. Infatti, la città di Novi Ligure cinque mesi fa era stata “bocciata” per non aver raggiunto il 60% minimo richiesto dal Governo sul tema dei rifiuti, nonostante la procedura fosse uguale a quella di Tortona, promossa con ottimi risultati. Una sconfitta che ha portato i Democratici per Novi e il Movimento 5 Stelle a credere ancora in uno smaltimento autonomo, senza la necessità di nuovi impianti e strutture come il termovalorizzatore, dopo quello di Gerbido, frazione di Grugliasco, alla periferia di Torino, creando in questo modo un’azienda unica che si occupi dell’intero ciclo di una scoria.

Anche sulla Tari e la legittimità delle tariffe applicate i due partiti hanno qualche domanda, in particolare sulla nuova percentuale di differenziata nella cittadina che l’amministrazione aveva proposto circa una anno fa. Inoltre i contrari all’inceneritore, affermano che non c’è alcuna indicazione da parte della Regione Piemonte su un’eventuale costruzione in territorio novese e alessandrino, a patto che funzioni adeguatamente la raccolta differenziata. Ma di questo, se ne dovrà discutere al prossimo bilancio di previsione.

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