E poi ci sono quei 70.000 sanitari recidivi che non migliorano lo stato dell’arte. C’è chi – e si parla di settantenni prenotati – non ha ancora ricevuto nemmeno la prima dose: si tratta del 20% circa del totale dei poco più di sei milioni di persone in questa fascia di età.
E c’è chi – e sono i più – proprio non ne vuole sapere di vaccinarsi: persone, che – nella fascia di età 60-69 anni – non si sono presentate all’appuntamento con la prima dose in 2 milioni e 683 mila. Sono i giovani che stanno invece facendo incetta – complici anche i vaccine day – delle fiale, con una risalita di tutte le fasce, compresa quella dei cinquantenni. E poi c’è quello zoccolo duro di sessantenni – pari ad un milione e 200mila – che proprio non si è fatto avanti per avere il vaccino.
È vero che i numeri dei contagi continuano a scendere, ma è anche grazie alla spinta della campagna vaccinale che l’Italia sta tornando lentamente alla normalità e la partita verso l’immunità di gregge va giocata in squadra. Il piano Figliuolo prevede un’ulteriore opera di convincimento da parte dei medici di famiglia (che intanto reclamano più dosi) e dei farmacisti, che hanno già iniziato le somministrazioni in Valle d’Aosta e Liguria e, a breve, inizieranno a farlo anche in altre regioni d’Italia.